Mattarella lascia se passa il premierato. La Russa al Colle, Meloni al voto...

Il piano di Fratelli d'Italia e Centrodestra. E' allarme in Pd e 5 Stelle. Inside

Di Alberto Maggi
Politica

Dal Quirinale trapela, informalmente, delusione e una certa irritazione per un progetto di riforma che, di fatto, diminuisce i poteri del Presidente, soprattutto per l'abolizione dei senatori a vita scelti dal Colle

Rigoroso rispetto delle prerogative istituzionali. Per questo motivo, fonti qualificate ai massimi livelli, spiegano ad Affaritaliani.it che il presidente della Repubblica Sergio Mattarella non interverrà sul dibattito, acceso e per certi versi infuocato, che è esploso dopo l'approvazione del Consiglio dei ministri della riforma costituzionale che introduce l'elezione diretta del premier.

Il Capo dello Stato sa perfettamente che non può intervenire nel merito di una proposta di legge, anche se di riforma della Carta, avanzata dal governo e dalla maggioranza. Proprio per il rispetto delle prerogative di ciascun potere dello Stato. Ma dal Quirinale trapela, informalmente, delusione e una certa irritazione per un progetto di riforma che, di fatto, diminuisce i poteri del Presidente, soprattutto per l'abolizione dei senatori a vita scelti dal Colle (punto molto importante e non affatto un dettaglio).

D'altronde Mattarella è stato presidente della Corte Costituzionale e conosce perfettamente la materia. Il Centrodestra, nonostante le critiche, intende correre e procedere in modo spedito. I tempi, ragionano in Parlamento, potrebbero essere di circa 14 mesi per l'approvazione della riforma con la doppia lettura in entrambi i rami del Parlamento. Poi, ovviamente, non essendoci la maggioranza qualificata dei due terzi con il no secco di Pd e M5S, si aprirà la partita del referendum confermativo, che non ha quorum.

Un partita difficile per Giorgia Meloni che però lo trasformerà in un referendum su se stessa mobilitando il popolo di Fratelli d'Italia e del Centrodestra, con l'aiuto della Rai meloniana. E se dovesse vincere il sì al referendum, spiegano sempre fonti che conoscono bene la storia e il pensiero politico di Mattarella, le probabilità di dimissioni da Capo dello Stato sarebbero altissime. A quel punto il piano di Meloni di correre alle elezioni per farsi eleggere direttamente premier subirebbe uno stop (breve) in quanto, prima, ci sarebbe da eleggere il nuovo presidente della Repubblica.

E in Fratelli d'Italia il nome che viene fatto è quello di Ignazio La Russa, seconda carica dello Stato (presidente del Senato). Una volta eletto La Russa al Quirinale da questo Parlamento, Meloni lascerebbe per tornare alle urne con la nuova Costituzione e con un Presidente "amico". Ovviamente ci sarebbero "compensazioni" per gli alleati di Centrodestra, Lega e Forza Italia, ma questo sembra essere il piano.

Che ovviamente spaventa moltissimo tutto il fronte del Centrosinistra che è sceso in campo pesantemente contro il premierato. Basti vedere le dichiarazioni ad esempio di Luciano Violante, Massimo Cacciari, Giuliano Amato e di tantissimi altri costituzionalisti vicini al Csx. Pd e 5 Stelle, insieme ai sindacati (Cgil in testa) daranno battaglia per fermare la riforma e la campagna referendaria sarà davvero infuocata.

Tags:
mattarella premierato