"Meloni ha fallito sui migranti". Lega, dietro le quinte. Salvini al Viminale?

Dopo la decisione della Tunisia di rispedire all’Unione Europea i 60 milioni di euro di aiuti del “memorandum d'intesa”

Di Alberto Maggi
Matteo Salvini e Giorgia Meloni 
Politica

Per ora nessun attacco ufficiale alla premier, ma in vista delle Europee...
 

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"Il totale fallimento delle politiche italiane sull'immigrazione". E' solo uno dei tanti commenti che rigorosamente a microfono spento circolano tra i parlamentari della Lega dopo la decisione della Tunisia di rispedire all’Unione Europea i 60 milioni di euro di aiuti del “memorandum d'intesa”. "Non vogliamo elemosina", ha affermato il presidente Saied. Esattamente come un mese fa circa il vicesegretario della Lega, Andrea Crippa, disse ad Affaritaliani.it, provoncando un terremoto nella maggioranza, la strategia della diplomazia di Palazzo Chigi della premier Giorgia Meloni, con i suoi numerosi viaggi a Tunisi insieme a Von der Leyen e all'olandese Rutte, non ha funzionato.

Il Carroccio, anche se non può uscire allo scoperto per non mandare in frantumi il governo in una fase delicatissima, continua a sostenere che l'unica strada per bloccare gli sbarchi è la linea Salvini, quella del 2018, quando il leader leghista da ministro dell'Interno riuscì quasi ad azzerare gli arrivi di migranti irregolari in Italia, guadagnando per questo un processo in corso a Palermo. Meloni nell'ultima riunione di maggioranza sulla Legge di Bilancio ha chiesto "compattezza" e "unità" e per ora la Lega non intende uscire allo scoperto. Ma è sicuro che, dopo l'approvazione della manovra e con l'avvicinarsi delle elezioni europee del 9 giugno 2024, inizieranno le bordate leghiste contro la presidente del Consiglio e quel "totale fallimento delle politiche italiane sull'immigrazione" che sta diventando il mantra dei leghisti.

Non solo. Se davvero come spieganno alcuni sondaggi alle Europee il Carroccio riuscisse a recuperare consensi arrivando magari al 12-13% (qualcuno ipotizza addirittura il 15) con una flessione di Fratelli d'Italia, proprio per il caos migranti, la Lega chiederebbe subito un rimpasto di governo con il ritorno di Salvini al Viminale per gestire in prima persona il dossier immigrazione ripristinando immediatamente i Decreti Salvini del Conte I poi aboliti dal Conte II giallo-rosso. In sostanza, al momento "compattezza" e "unità" ma dietro le quinte la Lega prepara una battaglia dentro e fuori il Palazzo per sfidare Meloni e Fratelli d'Italia sul tema caldissimo dell'immigrazione.

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