Meloni, la luna di miele non è finita: Schlein fatica a rilanciare il Pd

L'analisi di Alessandro Amadori e Giuseppe Di Noia sul primo turno delle elezioni comunali

di Alessandro Amadori e Giuseppe Di Noia
Elezioni comunali spoglio
Politica

M5S in alcuni casi quasi irrilevante


A cura di Alessandro Amadori e Giuseppe Di Noia, Yoodata, Milano

Domenica scorsa si è votato in varie centinaia di comuni italiani: quali commenti possiamo fare sui risultati? In sintesi, dopo il primo turno il centrodestra è avanti nella conta dei capoluoghi, il Pd invece si afferma per voti di lista in 9 città su 13, i Cinque Stelle arrancano e il Terzo Polo appare in difficoltà.In altre parole, il primo turno della partita elettorale appena avvenuto ci dice che la luna di miele di Giorgia Meloni col corpo elettorale dura ancora, che Elly Schlein fatica a trasferire al Pd il suo effetto novità (chi si aspettava un suo impatto positivo su queste comunali è rimasto deluso), che i Cinque Stelle confermano le loro difficoltà di radicamento territoriale (e anche dove la coalizione giallorossa vince proprio il M5S  risulta a tratti irrilevante);e infine che non se la passa benissimo il Terzo Polo (anche se non sono le comunali il terreno ideale per misurare le sue ambizioni).

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Concretamente, il centrodestra vince in 4 delle 13 città capoluogo: Imperia, Latina, Sondrio e Treviso, mentre i sindaci subito eletti per il centrosinistra sono solo due, quelli di Brescia e Teramo. In sette città, fra due settimane, si svolgeranno i ballottaggi: Ancona, Brindisi, Massa, Pisa, Siena, Terni, Vicenza.

Il centrodestra avrebbe potuto portarsi addirittura sul 5 a 2 se al suo candidato a Pisa non fossero mancati appena una ventina di voti. Conferma così la sua forza come coalizione di governo, e vince quando si presenta unito, compatto, con programmi chiari. Invece, il centrosinistra, che come per le scorse politiche non ha ancora un’alleanza organica con il partito di Conte,  procede a macchia di leopardo nei diversi territori, appoggiandosi spesso  a liste civiche di area per tentare di allargare il proprio campo.

Nei rapporti di forza all’interno delle coalizioni, il quadro rimane sostanzialmente invariato: nel centrodestra domina Fratelli d’Italia, la Lega tiene bene e anche Forza Italia mantiene le posizioni; nel centrosinistra il Pd si conferma protagonista soprattutto nelle grandi città ma con percentuali che non entusiasmano (soprattutto dopo le primarie e l’avvento della nuova segreteria). La mancanza di alleanze chiare e di un ben riconoscibile approdo politico tende tuttora a penalizzarlo.

In conclusione, il vero bilancio va rinviato al secondo tempo della partita, tra due settimane. Più in generale, per comprendere se stanno formandosi nuovi equilibri o se si stanno invertendo dei trend, occorrerà a nostro parere aspettare le elezioni europee della prossima primavera.
 

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