Meloni-Von der Leyen: ecco che cosa c'è dietro la decantata sintonia

L'avvicinamento delle due signore della politica Ue sembra far intravedere una possibile collaborazione che sembra parlare più di Bruxelles che di Lampedusa...

di Daniele Marchetti
Ursula Von Der Leyen e Giorgia Meloni
Politica

Chissà mai che la signora Ursula possa diventare la candidata dei Conservatori.... Il commento 

Fare dietrologie è indubbiamente una tentazione per ogni commentatore politico ma ciò che è accaduto in questi ultimi giorni, le dichiarazioni delle ultime ore ciò che la premier Giorgia Meloni si appresterà a dire all’Assemblea Generale dell’Onu sul tema dei migranti fa molto riflettere anche in vista delle prossime scadenze.

Non sempre accade che un primo ministro chiami in causa il Presidente della Commissione europea e questa accorra immediatamente e sfoderi una serie di proposte tanto concrete e compromettenti per l’intero Governo europeo. Eppure tutto questo è capitato a Lampedusa, nella piccola Italia, che molti Paesi (un nome su tutti la Francia tanto per essere chiari), proprio sul tema dell’immigrazione, prendono -nei fatti- a ceffoni pur dichiarando di essere solidali con l’Esecutivo italiano.

Delle due l’una: o l’Italia è divenuta improvvisamente un faro da seguire per la sua politica in materia di immigrazione offuscando i “passi falsi” (se non sciocchi) di Francia e Germania, oppure gatta ci cova.Quella incredibile sintonia Meloni-Von Der Leyen decantata in ogni dove (lo farà anche oggi all’Onu da quanto si apprende dal suo entourage) dalla Premier italiana sembra nascondere qualcosa di più importante, profondo e politicamente significativo. 

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Qualcosa che inizia piuttosto di qualcosa che sia all’apice. Se poi uniamo a questo infuso l’ingrediente di un lepeniano spostamento a destra della Lega da far saltare i nervi persino ad un paziente ex ministro come Roberto Castelli, la cosa si fa indubbiamente ancora più saporita ed interessante.

Niente in politica giunge a caso. E niente si costruisce prima dei riscontri elettorali perché i numeri contano, eccome! Ma certo l’avvicinamento delle due Signore della politica europea sembra far intravedere -neppure troppo velatamente- una possibile collaborazione futura, una sintonia che va oltre il contingente e che sembra parlare più di Bruxelles che di Lampedusa. Illazioni, certo.

Ma chissà mai che la signora Ursula possa diventare la candidata dei Conservatori a sostituire sé stessa e tornare a presiedere la prossima Commissione europea. In fondo anche nel 2019 la candidatura Von Der Leyen decollò per il sostegno del primo partito di allora: i grillini. E nessuno -si dica il vero- lo poteva immaginare!

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