Michela Murgia: "Col G8 di Genova è iniziata la democratura. Nuovo fascismo"

La scrittrice: "Ministri che parlano di razza, controllo dei corpi delle donne, diritti tolti alle minoranze ed epurazioni nel sistema dell'informazione"

di redazione politica
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Michela Murgia: "Gli operai di Sx che votavano la Lega di Bossi..."

Michela Murgia continua la sua doppia battaglia, da una parte contro la malattia che l'ha colpita duramente e dall'altra con l'attuale governo di destra a guida Meloni. La scrittrice si sfoga sui social, chiedendosi: "Ma come siamo arrivati a questo punto? Ci sono ministri che parlano di razza, controllo dei corpi delle donne, diritti tolti alle minoranze, epurazioni nel sistema di informazione. Il nostro Paese - sostiene Murgia - è entrato in un nuovo fascismo. Il passaggio non è avvenuto di colpo, ma è frutto di un susseguirsi e concatenarsi di eventi. Il punto di svolta, dopo che operai di sinistra hanno voato la Lega di Bossi, è stato il G8 di Genova, nel 2001. Un punto di non ritorno. Che ha spezzato la fiducia nella democrazia".

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"Se questo fascismo non lo vediamo arrivare - prosegue Murgia - è perché non siamo abituati a vedere il fascismo arrivare da una democrazia. Lo abbiamo sempre visto da monarchie o instabilità più o meno dittatoriali. Questo percorso si chiama democratura. La legge Bossi-Fini è stata la madre di tutti i respingimenti" e due anni dopo la legge Biagi, "che precarizzava tutti i lavori fuori dal contratto nazionale di categoria. E che ha distrutto l’idea del lavoro come questione collettiva". Ed è proprio da qui, sostiene Murgia, che è iniziata la retorica del merito. Poi siamo arrivati fino al family day".

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