Padre Spadaro "blasfemo ed eretico": il consigliere del Papa sotto accusa
Secondo i tradizionalisti dietro alle parole di Spadaro c’è una presa di posizione del Papa contro il conservatorismo di parte del clero cattolico
Padre Spadaro sotto accusa: il consigliere del Papa tacciato di "blasfemia ed eresia" per un articolo in cui commenta un passo del Vangelo
Nuovi orizzonti oscuri si addensano sul Vaticano e dire che è appena finita –o così sembra- la vicenda che ha visto contrapposto Papa Francesco a Padre Georg, ex segretario particolare di Papa Benedetto XVI.
Il preclaro gesuita, Padre Antonio Spadaro, direttore de “La Civiltà Cattolica”, la prestigiosa rivista della Compagnia di Gesù, è stato accusato di eresia e blasfemia. Il prelato è assai vicino a Papa Bergoglio e anzi è considerato, è il caso di dirlo, la sua “anima nera” essendo anche Francesco un gesuita. Spadaro è il vero consigliere del Cardinale di Roma e se Monsignor Zuppi, capo della Cei, è il braccio operativo, Spadaro è l’eminenza più o meno pensante. Ma questa volta deve aver pensato male, vista l’accusa gravissima per un personaggio così intimo del Pontefice. Ma cosa è successo in Oltretevere?
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Il 4 ottobre, guarda caso San Francesco, ci sarà un “Super Sinodo” in cui saranno contrapposti due schieramenti: i conservatori contro i progressisti in una riedizione religiosa del confronto politico tra destra e sinistra. Di cosa è accusato il consigliere del Papa?
Di un articolo apparso il 20 agosto su Il Fatto Quotidiano e che è stato etichettato appunto come blasfemo ed eretico. La nota e incontenibile hybris del sacerdote lo ha prevaricato e lo ha portato a comporre nell’articolo un ritratto di Gesù Cristo come quello di un uomo tormentato, umano, imperfetto, pieno di contraddizioni e di ambiguità ed anche nazionalista, legato alla tradizione e al passato e insensibile.
Spadaro commenta infatti un passo del Vangelo secondo Matteo -e precisamente 15:21 – 28- in cui c’è l’episodio della donna cananea che implora il Cristo di liberare la figlia posseduta da un demone. Gesù da principio non vuole aiutarla perché dice che non è questa la sua missione ma poi lo fa. Nell’articolo di Spadaro si evidenzia come alla fine Gesù aiuti la donna liberato «dalla rigidità degli elementi teologici, politici e culturali dominanti nel suo tempo». Il titolo a commento del Vangelo domenicale è: “Semi della rivoluzione. Gesù loda la grande fede di una donna pagana”.
Secondo i tradizionalisti dietro a questa interpretazione di Spadaro c’è una presa di posizione del Papa contro il conservatorismo di parte del clero cattolico, fedele alla vera tradizione biblica ed evangelica. Insomma l’articolo rappresenterebbe un inizio di sparo di artiglieria ad alzo zero per favorire poi l’affondo al Sinodo. Infatti i tradizionalisti da sempre avversano le aperture di Papa Bergoglio in campo sessuale, LBGTQ, la vicinanza alle coppie gay ed una sostanziale apertura modernista, sebbene a corrente alternata.
Sui siti cattolici si è scatenata la rivolta. Ad esempio su “La Nuova Bussola Quotidiana”, in un articolo a firma di Tommaso Scandroglio, si fa notare come Spadaro accusi Cristo di essere un peccatore come ogni uomo e naturalmente non rispettoso delle donne, peraltro non ebree, in una sorta di #Me Too tiberiaco. Spadaro fa un ritratto di un Cristo, uomo di destra, per di più misogino e nazionalista che si “salva” solo quando accetta la cananea e si trasforma magicamente in un “uomo di sinistra”, perché diventa accogliente e cosmopolita. Dietro, secondo Scandroglio, c’è la volontà di Spadaro di ingraziarsi ulteriormente il Papa e di storpiare le verità evangeliche piegandole alla politica: Da «Siate perfetti come è perfetto il Padre vostro celeste» (Mt 5,48) a «Siate peccatori come lo sono io su questa Terra».
Ed in effetti Padre Spadaro scrive su Il Fatto, un giornale schierato a senso unico su certi argomenti. Il sito Messainlatino.it (Mil) verga il 25 agosto un durissimo attacco a Padre Spadaro in un articolo dal titolo eloquente: “Le bestemmie ereticali di padre Antonio Spadaro S.I.” e riporta anche tradotto un articolo di approfondimento del vaticanista Edward Pentin pubblicato sul suo blog ieri 30 agosto in cui le accuse sono rinnovate ed approfondite.
Dietro a questo dibattito c’è anche quello sulla figura politicamente ambigua di Papa Francesco che è un peronista e quindi confonde i nostri politici tradizionali. Ad esempio la sinistra si è accorta che è di destra mentre la destra si è accorta che è di sinistra. Questa ambiguità di fondo ha permesso a Bergoglio di andare d’accordo sia con i governi progressisti che con quelli conservatori. Infatti anche Giorgia Meloni -che nella sua autobiografia non fa mistero di essere prevenuta su di lui- adesso si trova in perfetta sintonia con Papa Francesco perché fa risuonare la sua componente di destra peronista, almeno fino al prossimo cambio di governo.