La Lega ad Affari: Papa mediatore. Solo Francesco può fermare la guerra

Cresce l'ipotesi di un ruolo di primissimo piano del Pontefice

Politica
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Salvini e Romeo, Papa "mediatore" tra Russia e Ucraina


Prima Matteo Salvini ("Papa Francesco e le sue parole di equilibrio e di pace sono una luce da seguire in un momento così buio, in cui tanti parlano con facilità di armi, bombe e guerra"), poi Massimiliano Romeo ("Immagino che la diplomazia del Vaticano sia al lavoro da diverso tempo per cercare di trovare una soluzione pacifica tra Russia e Ucraina. Sicuramente, il ruolo di Papa Francesco in questo senso può essere assolutamente fondamentale").

I massimi vertici della Lega, segretario e capogruppo a Palazzo Madama, entrambi intervistati da Affaritaliani.it, di fatto (anche se non in modo ufficiale), lanciano la candidatura del Pontefice come mediatore tra Mosca e Kiev, tra Vladimir Putin e Volodymyr Zelensky. D'altronde, di fronte all'escalation militare e verbale - con un crescendo di minacce tra il Cremlino e la Nato - va fermata in qualche modo, altrimenti il rischio di un allargamento del conflitto, con l'incubo della terza guerra mondiale nucleare, può davvero diventare una realtà.

Papa Francesco, con le sue parole fortissime, chiare e nette contro la "pazzia" dell'aumento delle spese militari e il suo no secco all'invio di armamenti a Kiev, che fanno seguito alla condanna senza se e senza ma all'invasione russa, lo pongono come l'unico interlocutore internazionale che può non essere visto di parte da nessuno dei due contendenti (come invece sono la Turchia, la Cina o Israele). D'altronde la mediazione di Francesco è in campo da tempo.

Il 25 febbraio, all'indomani dell'inizio delle ostilità, il Pontefice ha avviato subito una mediazione diretta con il presidente russo Putin per la fine del conflitto in Ucraina. Un mese fa, Bergoglio si è recato a sorpresa nella sede dell’ambasciata russa presso la Santa Sede, in via della Conciliazione al numero 10, a due passi dal Vaticano, per chiedere la fine dei bombardamenti. Un faccia a faccia di circa mezz’ora tra il Papa e l’ambasciatore di Mosca, Aleksander Avdeev. Non solo, Francesco ha anche annullato tutte le udienze in programma.

Ora, come suggeriscono Salvini e Romeo, serve un salto di qualità. Potrebbe essere un viaggio di Francesco a Kiev e poi a Mosca o l'offerta di tenere proprio in Vaticano i colloqui tra Putin e Zelensky. Fatto sta, che il Papa è l'unica persona che può fermare la pericolosa escalation.

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