Pd, lite sulla presidenza del Copasir anticipa lo scontro al congresso

Guerini (che sostiene Bonaccini) contro Borghi (che punta su Schlein). Inside

Di Alberto Maggi
Politica

M5S e Terzo Polo pronti a infilarsi nella lite tra i Dem


Lo scontro per la presidenza del Copasir anticipa lo scontro che andrà in scena all'inizio del prossimo anno alle primarie e al congresso del Partito democratico. La poltrona, che spetta all'opposizione, è delicatissima perché dal comitato parlamentare di controllo sui Servizi Segreti passano tutte le decisioni sull'Ucraina, anche un nuovo, probabile, invio di armi al governo di Zelensky. I presidenti di Camera e Senato hanno sollecitato la prima riunione ma le opposizioni, divise, bloccano tutto.

Finora si era scritto e detto che la spaccatura era tra i partiti della minoranza: Copasir al Pd e Vigilanza Rai ai 5 Stelle, ma con Carlo Calenda e soprattutto Matteo Renzi che stanno cercando di infilarsi per controllare una delle commissioni di garanzia che spetta all'opposizione (in particolare quella sulla Rai con Maria Elena Boschi). In realtà, come spiegano ad Affaritaliani.it fonti qualificate, la lite è tutta interna al Pd. L'ultimo presidente del Copasir, il ministro Urso, era un senatore e quindi formalmente ora andrebbe un deputato alla guida della commissione.

Ma il nuovo ministro dello Sviluppo economico è rimasto meno di un anno. Il tema non è affatto banale. Anzi. Lorenzo Guerini, ex ministro della Difesa e leader di Base Riformista che sostiene Stefano Bonaccini nella corsa alla leadership Dem, è un deputato e punta alla guida del Copasir proprio sull'alternanza Palazzo Madama-Montecitorio. Ma il lettiano Enrico Borghi, senatore, che probabilmente si schiererà con Elly Schlein nella corsa alla segreteria del Pd, punta sul tema che Urso sia stato poco alla presidenza del comitato e che quindi quella poltrona spetti ancora a un senatore, e non a un deputato.

Sembra una scontro quasi banale, procedurale, ma dietro c'è il vero e proprio rischio di implosione del principale partito di opposizione (stando almeno ai numeri in Parlamento). Guerini sembra in pole position, ma Borghi (sostenuto da Enrico Letta) non molla. Nella lite, M5S e Terzo Polo cercano di infilarsi per conquistare una poltrona parlamentare decisiva.

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