Pd, polveriera sul caso Ciani. Bonaccini: "Nessuna corrente anti Schlein ma.."

Il governatore dell'Emilia-Romagna: "Togliere il sostegno a Kiev? Impossibile. Sì a un'alleanza col Terzo Polo"

di redazione politica
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Politica

Scontro nel Pd su Ciani, vicecapogruppo contro le armi all'Ucraina

Il Partito democratico è una polveriera. Tra i tanti nodi della discordia, c'è quello legato a Ciani, il vice-capogruppo appena eletto che ha suggerito di cambiare linea sulle armi all’Ucraina. Repubblica riporta un botta e risposta: «Chi ha un ruolo, dovrebbe essere più cauto nell’esprimere posizioni personali così», la puntura di Debora Serracchiani. Le ha risposto la zingarettiana Cecilia D’Elia: «Ma le reazioni all’intervista di Ciani sono state eccessive». Mentre la franceschiniana Marina Sereni se l’è presa con la «cacofonia» (parola che ha ripetuto poi la stessa Schlein) di certe uscite scomposte, come quella dell’ex ministra Paola De Micheli, che ha picconato la leader sulle colonne de La Verità. Schlein a quel punto si è augurata che si apra una stagione di «unità». 

Stefano Bonaccini prova a calmare le acque ma mette i puntini sulle i in materia di politica estera. Anche perché La Stampa gli fa notare che si parla di una sua candidatura alle prossime Europee e di uno scambio con Paolo Gentiloni alla presidenza del Pd per co-gestirlo insieme a Schlein. Lui risponde: "Ormai ogni giorno ne sento una diversa". La Stampa insiste, sottolineando che non ha smentito la candidatura: "Per me c’è una sola priorità: l’Emilia-Romagna".

Bonaccini: "Continueremo a sostenere l'Ucraina"

"Non ho mai aderito a una corrente e non intendo certo farlo adesso, men che meno fondarne una. A me interessa elaborare proposte e metterle a disposizione del mio partito, il Pd. La differenza è tutta qui", dice Bonaccini, che aggiunge: "Elly Schlein havintole primarie da pochi mesi e le va dato il tempo di lavorare. Al partito spetta il ruolo di supportarla e aiutarla, discutendo lealmente. Non so più come dire che la nostra gente non ne può più di vederci divisi".

Poi viene stimolato sulla vicenda Ciani e l'ipotesi che la segreteria del Pd decidesse di togliere il sostegno militare a Kiev. "È un’ipotesi impensabile, il problema non si pone", sostiene Bonaccini, che dice che non sarà al Gay Pride: "Sarò a salutare i volontari dell’Anpas e in un’azienda a Modena, oltre ad avere riunione per l’emergenza alluvione. Nessuna scelta politica, ci mancherebbe. La piazza di Roma ha il mio sostegno, la lotta per i diritti civili è anche la lotta del Pd". Infine, la richiesta di un campo largo: “Bisogna costruire un unico polo con progressisti, riformisti e moderati".

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