Piano Meloni: il partito conservatore. Asse con Marina Berlusconi, ma...

Fino alle Europee Cdx avanti con le 3 gambe, poi... Inside

Di Alberto Maggi
Giorgia Meloni
Politica

Matteo Salvini difficilmente accetterà di sciogliere il Carroccio in un grande contenitore dove inevitabilmente la leader sarà Meloni



 

Il progetto, sullo sfondo e in prospettiva, è quello di un grande partito unico conservatore. L'obiettivo di Giorgia Meloni, consigliata dai suoi fedelissimi primo fra tutti il ministro della Difesa Guido Crosetto, è proprio quello di arrivare a una sola grande forza politica superando il Centrodestra a tre gambe. Ovviamente non può accadere subito e dopo la morte di Silvio Berlusconi l'importante è tenere in piedi Forza Italia almeno fino alle elezioni europee del giugno 2024, evitando la disgregazione e l'uscita anche verso il Terzo Polo (vedi i segnali che sono arrivati oggi dall'ex ministra azzurra Mariastella Gelmini).

Su questo punto è fondamentale l'asse con Marina Berlusconi che, come ha scritto Affaritaliani.it (leggi qui) si è solidificato negli ultimi mesi. La famiglia dell'ex Cavaliere non ha alcuna intenzione di continuare in futuro a ripianare i debiti di Forza Italia, come faceva il padre, e quindi dopo le Europee del prossimo anno, qualunque sia il risultato del partito fondato da Berlusconi, partirà l'operazione di aggregazione. Il progetto prevede prima una federazione per poi arrivare a un vero e proprio partito conservatore.



D'altronde il sogno del partito repubblicano è stato evocato più volte negli anni dallo stesso Berlusconi. Un bipolarismo all'americana, destra e sinistra e il resto briciole. Per arrivare a questo risultato, però, visto che i numeri sono dalla parte di Fratelli d'Italia e della premier, bisogna superare i dubbi e le incertezze della Lega. Matteo Salvini difficilmente accetterà di sciogliere il Carroccio in un grande contenitore dove inevitabilmente la leader sarà Meloni.

Ma a favore della presidente del Consiglio gioca il quadro internazionale e soprattutto europeo. La svolta post-elezioni, come ha detto proprio Berlusconi prima di morire, è quella di rompere l'asse tra il Partito Popolare e i Socialisti arrivando a una maggioranza tra PPE e Conservatori. E questo elemento gioca a favore del progetto meloniano ma taglia fuori la Lega, visto che Antonio Tajani, incontrando il leader del PPE Manfred Weber, ha escluso categoricamente alleanze con Identità e Democrazia, il gruppo europeo del quale fa parte il Carroccio e che finora è stato di fatto isolato a Strasburgo, vista soprattutto la presenza all'interno di ID dell'ultra destra tedesca di Afd.

La Lega però ha già avviato un processo in vista delle Europee per cercare di creare un nuovo gruppo che possa rientrare nella nuova, eventuale, maggioranza, che mandi la sinistra europea all'opposizione. Insomma, un cantiere, un percorso non facile da percorrere ma la strada è quella del grande partito conservatore che al proprio interno abbia più anime. Su questo fronte Meloni può contare sul pieno sostegno di Marina Berlusconi, che non ha alcuna intenzione di entrare direttamente in politica ma che si sente garantita da Meloni a Palazzo Chigi (come accadde con il padre negli Anni '80 con Bettino Craxi).

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