Quando sento la voce di Mattarella tolgo l'audio

De Caro ha ampiamente e appassionatamente motivato il suo illuminar d'incenso Sergio. Forse sarebbe il caso di dar voce a chi è di avviso opposto

l'opinione di Paolo Diodati
Sergio Mattarella
Politica

Quando sento la voce di Mattarella tolgo l'audio

Oggi, nel giro di 10' ho letto la calda lettera confidenziale, da corregionale, di Maurizio De Caro a Sergio (Mattarella). Lettera tipo L'illumino d'incenso, scritta da un grande e sincero ammiratore. 

Poi ho letto una lettera inviatami da un illustre collega fisico che mi chiedeva a che punto fosse il concorso per l'assegnazione del premio Asino d'oro 2022 (sugli sfondoni scientifici scritti o detti in pubblico e registrati, nel 2022). 

Nel proporsi come commissario, mi ha comunicato, tanto per chiarire le sue intenzioni: "Appena sul video compare Mattarella, tolgo l'audio." De Caro ha ampiamente e appassionatamente motivato il suo illuminar d'incenso Sergio. Forse sarebbe il caso di dar voce a chi è di avviso opposto.

Affaritaliani ha pubblicato un gran numero di articoli critici sul comportamento dello Sgarrante della Costituzione, ora capo dei no-pax. Proporrei di richiamare, tra i tanti, i due vecchi articoli “Mattarella e il discorso di fine anno, Presidente non la rimpiangerò” (clicca qui) e “Mattarella II boccia Mattarella I” (clicca qui).

Nel primo c'è un sondaggio sul gradimento di Mattarella che ha avuto e avrebbe ancora, la possibilità di diventare un vero Statista, nonostante gli errori commessi finora. Uno Statista capace di vedere lontano.

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