Rai, rivoluzione di Centrodestra quasi pronta. Tutti i nomi

Tg1, Tg2, Rai Cinema, Rai Fiction, prime time... I nomi

Di Giuseppe Baretti
 Giorgia Meloni e Cavallo di viale Mazzini 
Politica

Roberto Sergio è destinato a fare da amministratore pro-tempore


Mancano poche settimane e, forse per la prima volta nella storia, cosa che non avvenne nemmeno all'epoca dei Governi Berlusconi (e degli editti bulgari) la Rai prenderà una connotazione di centrodestra. Questa volta l'asse Meloni-Salvini-Berlusconi sembra tenere e, dall'altra parte, le tensioni nell'opposizione hanno paradossalmente congelato l'unica arma in mano alle minoranze: la Vigilanza Rai.

E così mentre si consuma il derby sulla scelta del presidente della Commissione interparlamentare (a sorpresa potrebbe essere votata Maria Elena Boschi, con buona pace di Conte-Casalino), il centrodestra ha messo le pedine sullo scacchiere.

Roberto Sergio è destinato a fare da amministratore pro-tempore dopo il felice esilio di Fuortes alla Scala di Milano. Giorgia Meloni si farà rappresentare dall'ex membro del cda Giampaolo Rossi in veste di direttore generale in attesa, nella prossima consiliatura, di assurgere al ruolo di ad.



Il centrodestra prenderà la direzione del Tg1 anche se non è ancora definitivo il nome del post-Maggioni. Anche il Tg2, ora in mano a Fratelli d'Italia, resterà nelle disponibilità del centrodestra mentre il Tg3, nella fu tele Kabul, continuerà a fare lo storytelling dell'era Schlein.

E se i cinque minuti di Vespa sono comunque un primo esperimento del racconto del Governo, nuove trasmissioni sono in cantiere per sostituire o comunque pareggiare lo strapotere a sinistra di Agorà, Carta Bianca, Che Tempo che fa, Report e compagni(a) cantante.

Il centrodestra punta su dirigenti e giornalisti d'area e confermerà il racconto del territorio non solo con le Tgr guidate dall'asse Casarin-Pacchetti, ma investendo anche su Rai Cinema e Rai Fiction, potendo contare su Fabrizio Zappi, Marcello Ciannamea, Angela Mariella con cui si cercherà di blindare anche il prime time.

E per la presidenza Rai, anche in nome delle quote rosa, è possibile una investitura su Teresa De Santis, ex direttrice di Rai Uno, ora a Raicom, vera artefice del boom del festival di Sanremo prima delle follie social dell'ultima edizione.

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