Regionali, astensionismo record: ecco i tre principali motivi. L’analisi
Il voto alle Regionali in Lazio e Lombardia e il record dell'astensionismo nell’analisi post elettorale e sui flussi
Elezioni regionali 2023 in Lazio e Lombardia, le cause del non voto nelle due regioni
Accanto alla netta vittoria del Centro Destra, è il crollo dell’affluenza il dato più significativo delle Elezioni Regionali: in Lazio dal 67% del 2018 al 37% di oggi, con un’astensione cresciuta di 30 punti percentuali. Con un calo dell’affluenza di pari dimensioni, record negativo anche per la Lombardia, dove si è passati dal 73% delle Regionali 2018 al 42% di oggi.
Nell’analisi post elettorale, l’Istituto Demopolis ha studiato le cause del non voto nelle due regioni. La maggioranza assoluta di chi si è astenuto attribuisce la propria scelta a delusione e sfiducia verso partiti e candidati. Per 4 su 10 l’esito del voto appariva scontato, con la vittoria annunciata del Centro Destra; per il 33% la politica regionale non incide più sulla vita reale delle famiglie.
Lo scarso appeal dei candidati trova conferma anche nelle scelte di chi invece alle urne si è recato: ad incidere sulle scelte di voto – secondo l’indagine Demopolis – è stato, per il 75% il partito o la coalizione di appartenenza. Meno di 1 su 5 ha scelto in base al candidato alla Presidenza, appena il 6% tenendo conto del programma.
L’Istituto diretto da Pietro Vento ha analizzato la provenienza del consenso ad Attilio Fontana, riconfermato alla guida della Regione Lombardia con circa 1 milione e 775 mila voti: su 100 elettori odierni, 90 avevano già votato Fontana 5 anni fa; poco significativo il flusso da altre aree politiche. Non dissimili i flussi elettorali in Lazio: su 935 mila elettori del neo Presidente Francesco Rocca, 85 su 100 avevano scelto il Centro Destra già 5 anni fa.
Colpisce invece l’evoluzione del consenso ai 2 maggiori partiti del Centro Destra in Lombardia: se alle Regionali del 2018 la Lega staccava Fratelli d’Italia di 26 punti e nel 2019 di 38 punti, oggi il peso appare diverso. Il partito di Giorgia Meloni con il 25,2% supera la Lega, attestata al 16,5%, che resterebbe in svantaggio anche tenendo conto di un ulteriore 6% della Lista a sostegno del Presidente Fontana. Sul partito di Salvini, rispetto alle Regionali del 2018, pesano l’astensionismo ed un significativo flusso in uscita verso FdI.
Il voto in Lazio conferma il momento di difficoltà del PD che perde la Regione guidata per 10 anni da Zingaretti. Secondo l’analisi dei flussi elettorali, condotta da Demopolis per Otto e Mezzo, dei 540 mila elettori che avevano votato il Partito Democratico alle Regionali del 2018, appena 53 su 100 hanno riconfermato il voto oggi: in pochi hanno “tradito”, ma il 42% degli elettori del PD nel 2018, oggi ha scelto di astenersi.