Sangiuliano, la proposta: un libro per ogni nascituro, ma la sinistra insorge

Quando la sinistra piantava alberi pro nascituri tutto andava bene ma se la destra si azzarda a “piantare libri”, sempre pro nascituri, si scatena il finimondo

Di Giuseppe Vatinno
Politica

La meritoria iniziativa del ministro Sangiuliano: un libro per ogni nascituro

Il ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano pochi giorni fa ha lanciato una iniziativa meritoria: regalare un libro ad ogni nuovo nascituro in Italia. Il tutto per sensibilizzare sul fatto che nel nostro Paese si legge pochissimo, siamo tra gli ultimi in Europa. Ora i meccanismi tecnici di questa proposta sono ancora da individuare ma l’idea non solo è buona ma ottima. È un modo per far passare l’idea che leggere è importante e che i buoni cittadini si possono formare leggendo buoni libri. Leggere non è mai tempo perso. E c’è da dire che la sinistra, storicamente, ha avuto dai tempi di Gramsci una sorta di primogenitura sulla cultura che però poi nel tempo è degenerata e così fino a poco tempo fa se non eri di sinistra non potevi lavorare in questo campo. La Rai –come ha fatto notare qualche giorno fa Giorgia Meloni- è un esempio evidente di questo stato di cose.

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Ma torniamo all’iniziativa. Quando la sinistra piantava alberi pro nascituri tutto andava bene ma se la destra si azzarda a “piantare libri”, sempre pro nascituri, si scatena il finimondo. Ne è un esempio un articolo comparso recentemente in cui la giornalista Serena Danna –vicedirettrice di Open-, animata da zelo iconoclasta, se la prende con il ministro Sangiuliano per la proposta, attaccando “quella che sembra essere la sua campagna del mese; il libro come unico antidoto contro l’ignoranza e la superficialità”. Concetto che ribadisce nel titolo: “Il ministro Sangiuliano e la bizzarra ricetta del libro unico come rimedio contro l’ignoranza”.

Embè che c’è di male? Forse la giornalista ama l’”ignoranza e la superficialità”, peraltro purtroppo ampiamente diffusa nella nostra società, tanto da definire l’iniziativa “bizzarra ricetta”? Poi, con un afflato degno di Sherlock Holmes, la Danna si chiede “qual è lo scopo?”. Cioè, diffondere la cultura contro “l’ignoranza e la superficialità” non è già di per sé uno scopo più che sufficiente?

Ma la giornalista non demorde e le dà fastidio che il ministro: “ha dichiarato con un certo orgoglio il suo impegno a leggere ‘un libro al mese’”. Solo chi è abituato a leggere sa quanta fatica costi trovare il tempo per farlo, magari sottraendolo al sonno, ma per lei leggere è evidentemente una cosa negativa. E poi il gran finale. Dietro c’è un “komplotto” e cioè il ministro e il governo devono avere uno “scopo”.

Ma poi, marzullianamente, si risponde da sola citando sempre Sangiuliano: “Stiamo lavorando ad una legge sul libro”. Ah ecco. L’iniziativa del libro al nascituro serve a far passare una legge sul libro. C’è una sottile strategia.

E di nuovo embè? Che c’è di male? Franco Bechis ed Enrico Mentana magari potrebbero spiegare meglio il senso di questo articolo lunare.

 

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