Scherzo Meloni, il comico: "Aveva capito subito? Ma se ha parlato mezz'ora..."

Lexus: "La premier era sicura al cento per cento di essere veramente in linea con un importante personaggio dell’Unione africana e non con noi"

di redazione politica
Politica

Scherzo a Meloni, la premier e la ricerca personale su Internet. Voleva verificare se la voce del dipolomatico africano 

Il caso dello scherzo telefonico alla premier Meloni da parte di un duo comico russo continua a far discutere ed emergono nuovi dettagli inediti. Quando torna da New York, nei giorni successivi alla chiamata, Meloni stessa, a quanto pare di propria iniziativa, va a cercare su Internet un intervento pubblico di Moussa Faki (il diplomatico africano con cui credeva di aver parlato), in cui si possa ascoltare la voce del politico. La verifica è personale e conferma il sospetto, qualcosa non torna. A questo punto - si legge su Il Corriere della Sera - la premier chiede di nuovo al suo Ufficio diplomatico una verifica: siamo sicuri che ho parlato con la persona giusta? Ma anche in questo caso, raccontano fonti vicine al capo del governo, la verifica non ha un seguito, perché Meloni viene rassicurata. Si arriva a due giorni fa, quinta tappa. L’audio viene postato su un sito canadese. La reazione della presidente del Consiglio non è delle più miti, il suo consigliere diplomatico, Francesco Talò, ex ambasciatore presso la Nato, è costretto a scusarsi pubblicamente.

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Uno dei due comici a Otto e mezzo

 

 

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Ma di una cosa i due comici russi diventati ora famosissimi in Italia sono certi: "Meloni era sicura al cento per cento di essere veramente in linea con un importante personaggio dell’Unione africana e non con noi, altrimenti non sarebbe restata al telefono per mezz'ora". Vovàn e Lexus, parlando al telefono con il Corriere, offrono la loro versione dei fatti e assicurano di essere stati richiamati al telefono dallo staff della stessa premier. Quando a settembre la conversazione con i due, che sono specializzati in scherzi telefonici, aveva toccato argomenti delicati, Meloni ha cercato di non dare risposte impegnative. Ma, almeno in un caso, sull’Ucraina, ha fatto affermazioni che ai politici di Mosca sono sembrate "del tutto inaccettabili".

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