Torino, Salone del Libro: il no di Paolo Giordano scatena una bufera politica

Il direttore uscente presenta l'ultima edizione: “Attraverso lo specchio”, ma ancora non c'è il nome di chi lo sostituirà

Politica

Torino, il 'no' di Paolo Giordano alla direzione del Salone del Libro accende il dibattito politico

La tensione sale sempre di più, dopo il rifiuto dello scrittore Paolo Giordano di non partecipare alla corsa per la direzione del Salone del Libro di Torino, motivando che alla base della sua decisione ci sono ingerenze politiche romane, che ora hanno acceso il dibattito politico.

In campo il Pd che attacca il centrodestra di voler lottizzare il Salone, mentre il sottosegretario alla Cultura, Vittorio Sgarbi, parla di 'reazione fuori luogo' di Giordano, negando qualsiasi imposizione di nomi da parte del ministero. Smentisce “ogni tentativo di politicizzazione del Salone” anche il governatore del Piemonte, Alberto Cirio. Non commenta, invece, il ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano.

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Gli ultimi eventi hanno anche una conseguenza concreta. Termina la procedura di selezione del direttore del Salone del Libro per il triennio 2024-2026, avviata con l’apertura della manifestazione d’interesse alla quale avevano risposto 53 candidati. Finisce quindi l’attività del Comitato costituito dall’Associazione Torino, La Città del Libro, dalla Fondazione Circolo dei Lettori, dalla Regione Piemonte e dalla Città di Torino. Nessuna indicazione al momento sui tempi della scelta, anche se è probabile che tutto slitti a giugno come i privati hanno proposto subito dopo il passo indietro di Giordano.

 

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