Violenza sessuale a Bologna, la sinistra tace. Serve l'attacco della destra per svegliare il Pd

Dopo l'attacco della destra per il "silenzio assordante" in seguito al caso della ragazza aggredita alla Festa dell'Unità di Bologna, il Pd non chiede scusa

Di Giuseppe Vatinno
Politica

Violenza a ragazzina alla Festa dell’Unità di Bologna, la sinistra tace

“Ovunque questa avvenga”. Iniziamo dalla fine. Questa è la frase scritta in un post dei Dem della pagina del Partito democratico di Bologna e fa riferimento al gravissimo episodio di una violenza sessuale, filmata sui cellulari, avvenuta su una ragazzina di 15 anni mentre si svolgeva la Festa dell’Unità di Bologna.

Il resto del post recita: “Leggiamo non senza stupore e amarezza su alcuni giornali della destra accuse mosse al PD Bologna per la terribile notizia della violenza sessuale verificatasi negli spazi dove si tiene la Festa dell’Unità. L’accusa che ci viene mossa va dal silenzio di comodo a quello, addirittura, di voler nascondere la cosa, come se peraltro fosse possibile. Vorremmo chiarire una cosa. Per noi una violenza sessuale è una violenza sessuale. Ovunque questa avvenga. E non mancheremo mai di denunciare, di esprimere la nostra solidarietà e la vicinanza fattiva a chi ne è vittima, così come la più ferma condanna per chi la commette. Come abbiamo sempre fatto, come facciamo”.

Peccato però che c’è voluto un articolo su Il Resto del Carlino per stimolare il Pd bolognese alla denuncia tardiva. Questo in risposta ad un post di Galeazzo Bignami (Fratelli d’Italia), front man della destra bolognese: “Sorprende l'assordante silenzio del Partito Democratico e della segreteria Schlein che in queste ore non hanno ritenuto di dedicare una parola a questa storia. Non una parola di sostegno, non una parola di condanna. Nulla. Nemmeno una richiesta di fare luce su un caso visto che la violenza sarebbe avvenuta nel corso di un evento simbolo del Pd, la festa dell'Unità a Bologna. La segretaria, che per anni ha anche amministrato il territorio dalla Regione Emilia-Romagna, rompa il muro di silenzio e dica una parola”.

Elisabetta Gardini vicecapogruppo di FdI alla Camera commenta così: "Ci stringiamo attorno alla ragazza e alla sua famiglia, ma pretendiamo che si faccia quanto è necessario per far luce e punire i responsabili. Per questo chiediamo che si faccia sentire anche la voce del Partito democratico e del suo segretario Schlein che, in quanto donna, dovrebbe avere maggiore sensibilità sul tema".

Tomaso Foti, capogruppo FdI sempre alla Camera si affianca: "Alla profonda indignazione" per lo stupro della ragazza, affianca lo sconcerto per "il silenzio degli esponenti della sinistra felsinea: non vogliamo pensare che questo atteggiamento sia dettato dalla volontà di insabbiare questa terribile ed inaccettabile violenza".

La notizia è emersa molto faticosamente, quasi carsicamente, e dopo un periodo di tempo non certo immediato visto che la violenza è stata consumata il 18 settembre 2022, l’ultima sera della Festa che si teneva al Parco Nord. E se a livello politico c’è stato il tentativo di parlarne il meno possibile a livello comunicativo è stato pure peggio. Ed il punto è proprio questo. Tra l’opinione pubblica, e non solo in politica, c’è la nettissima sensazione che si sia tentato di insabbiare la vicenda. E quello che dà più fastidio e che Elly Schlein segretaria multigender taccia. Fino a poche ore infatti non si è sentita alcuna scusa o commento, forse è impegnata ad organizzare qualche altra manifestazione fluida e non si accorge di quello che accade nel mondo reale.

Anche Laura Boldrini, di solito molto ciarliera, tace e pure la “capagruppo” alla Camera Chiara Braga non favella, per non parlare della ciurma femminista che da sempre ha popolato il Pd e dintorni. Tutte zitte le schwaiste di sinistra, troppo prese ad elaborare qualche nefandezza linguistica ulteriore pur di non entrare nel merito della violenza di gruppo celebrata alla più importante festa dell’Unità d’Italia, quella della rossa Bologna.

Anche le guru giornaliste di sinistra tacciono, sperando che l’effetto Pasqua compra tutto, come da manuale Togliatti. E poi quella frase, “ovunque essa avvenga”, fastidiosamente apodittica. Non è così. Il luogo di una violenza di gruppo su una minorenne avvenuta durante una Festa dell’Unità di Bologna non è precisamente indifferente. Ve lo immaginate che sarebbe accaduto se questo gravissimo fatto fosse avvenuta ai tempi di Enrico Berlinguer?

Sarebbe venuto giù il mondo e i primi a farne le spese sarebbero stati proprio gli organizzatori dell’evento e il partito della città che lo organizzava e cioè il Pd di Bologna che invece di scusarsi per le carenze di sicurezza rimpalla le critiche e le rimbalza nella vana speranza di difendersi.

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