Meloni incontra il leader Ppe Weber. Le basi per un accordo alle Europee

FdI: “Il dialogo tra Ecr e Ppe si rafforza"

Manfred Weber e Giorgia Meloni
Politica

Importante passo per modificare gli equilibri in Europa


Incontro a Palazzo Chigi tra il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, e il presidente del Partito popolare europeo e del gruppo del Partito popolare europeo, Manfred Weber, a Roma per i funerali del Papa emerito Benedetto XVI. Lunedì, inoltre, Meloni incontrerà la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, che sarà nella Capitale per la presentazione del volume La saggezza e l’audacia con i discorsi di David Sassoli. Martedì poi il premier vedrà a pranzo il primo ministro del Giappone, Fumio Kishida, impegnato in un tour in vista del G7.

L’incontro con Weber, rispetto al quale la presidenza del Consiglio ha rilasciato solo una foto, assume un particolare valore politico alla luce dei nuovi equilibri che si vanno definendo a Bruxelles. A sottolinearlo è stato l’eurodeputato di FdI, Nicola Procaccini, ricordando che «il dialogo tra Conservatori e Popolari prosegue da tempo e si rafforza anche grazie al fatto che le due forze politiche vanno consolidandosi nelle rispettive nazioni». La cornice è quella di una possibile alleanza tra le due famiglie europee, in vista delle elezioni del 2024, che potrebbero ribaltare gli attuali assetti.

"I partiti tedeschi Cdu e Csu rappresentano i partiti principali del Ppe. Dopo un iniziale fair play, queste due forze politiche stanno facendo un’opposizione sempre più vigorosa all’attuale governo socialista di Scholz. Con la fine della Grande coalizione i rapporti tra Popolari e Socialisti tedeschi sono ai minimi termini e questo produrrà un effetto a catena anche sul Parlamento europeo", ha chiarito ancora Procaccini, parlando con l’Adnkronos.

L’esponente di FdI, quindi, ha ricordato che c’è "uno scenario simile" anche in Spagna, "dove l’opposizione al governo socialista di Sanchez sta creando una saldatura tra Partito popolare e Vox, partito che fa parte della famiglia dei Conservatori europei". Dunque, "tutto lascia presagire, per quanto ci riguarda, che il voto del 2024 rappresenterà l’ultima possibilità di avere un Parlamento europeo che porti la Ue sui binari che abbiamo sempre auspicato: un modello di Europa che non umili le nazioni ma le tenga nella giusta considerazione; che si occupi di meno cose ma più importanti. Fare meno, fare meglio: questo – ha ricordato Procaccini – è sempre stato il nostro motto".

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