Zuppi affonda il “merito” di Meloni. L’obiettivo del cardinale è il Pnrr

Il primo rapporto di Fondazione Cariplo sulle diseguaglianze

Di Giuseppe Vatinno
Matteo Zuppi
Politica

Scherzi da prete: allo Zafer/Cariplo Zuppi affonda il “merito”. L’obiettivo? Il PNRR

28 marzo: Siamo alla presentazione del primo rapporto di Fondazione Cariplo sulle diseguaglianze in Italia e sul palco è chiamato a parlare il Presidente dei Vescovi italiani, il cardinale Matteo Zuppi. L’esordio è devastante: «La retorica del merito, in questo momento, è fuori luogo perché più del merito sono i punti di partenza che creano opportunità o meno. Dobbiamo dare a tutti il merito». Poi si ferma, un attimo, beve un bicchiere d’acqua e continua citando l’articolo 3 della Costituzione insieme all’enciclica di Papa Francesco, “Fratelli Tutti”: «È compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli sociali che impediscono il pieno sviluppo della persona infatti del resto, la disuguaglianza vuol dire tante persone che sono meno persone”. Sembra di ascoltare la Schlein o Landini.

Poi prende in mano il fascicolo, lo sfoglia, si ferma ad una frase, inforca meglio gli occhiali e continua: “Il rapporto presentato da Fondazione Cariplo è molto chiaro su questo punto; la retorica del merito è fuori luogo. A tutti dobbiamo dare il merito”. Il clima in sala si surriscalda e si corrobora: Zuppi è andato oltre il previsto nell’appoggio all’iniziativa. Ma come nel film Todo Modo, in platea c’è qualche democristiano più scaltro degli altri che si comincia a chiedere: “ma non è che il prete sta alzando il prezzo?”. Una platea che ricorda in modo imbarazzante l’albergo-prigione Zafer, dove sono radunati nel romanzo di Sciascia e poi nel film di Petri, politici, banchieri, alti dirigenti statali e privati e chi conta nel mondo dell’economia e della finanza. Insomma “dotti, medici e sapienti”.

Il rito dell’auto - celebrazione del Potere dà un brivido di cristianità a questa piccola comunità di Potenti finto – umili, ma appunto qualcuno comincia a preoccuparsi. Il Cardinal Zuppi è giovane e ambiziosissimo, può fare ancora molti favori e molti danni, il Papa sta male, il vascello petrino naviga in acqua tumultuose, non si sa più bene chi comanda. “Come mai” – ci si chiede - “Zuppi” attacca così apertamente uno dei valori fondanti del nuovo governo Meloni e cioè quella parola “merito” che ora compare pure nella denominazione ufficiale del ministero dell’Istruzione guidato da Valditara?

Il centro – destra è stato molto chiaro su questo. Occorre rintrodurre il concetto valoriale di “merito” perché la scuola deve premiare chi si impegna, chi è bravo. Un ritorno all’antico, alla serietà e alla competenza, dopo tanti anni di finto egualitarismo asinesco. Ed ora Zuppi attacca e così facendo confonde, spargendo una nebbiolina vaticana intorno al vero obiettivo. E secondo noi tale obiettivo è il PNRR.

Certo, una cosa volgare, lontana dai valori dello spirito, il PNRR è roba di soldi, molti, ma sono quelli che servono poi alla Caritas per finanziare le sue opere ed è dall’inizio dell’anno che i più attenti si sono accorti che Zuppi -in ogni discorso- ricorda al governo l’importanza delle opere sociali e del PNRR e lo sprona ad agire definendolo “un’occasione unica e irripetibile”. Insomma, quel democristiano di lungo corso presente in platea all’evento avrà pensato appunto che Zuppi fosse addirittura troppo zelante nell’attaccare il “merito” e che in buona sostanza stessa tirando uno scherzo da prete –appunto- ai politici.

Il tutto per dire al governo: ci siamo anche noi, non facciamo scherzi. E poi a guardare bene tutto si regge: Todo modo para buscar la voluntad divina (Ogni mezzo per cercare la volontà divina), dice Sant’Ignazio di Loyola, il fondatore dei Gesuiti, nei suoi Esercizi spirituali che si tenevano allo Zafer/Cariplo. E il Papa non è gesuita? E la volontà divina non vuole forse che il PNRR si sblocchi per fare del bene? Visto che tutto si tiene?

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