Bif&st, il durissimo "Storm" e il premio ad Ana Dahl Torp

Bif&st Panorama Internazionale. “Storm” al Teatro Petruzzelli per i film internazionali. Film con una durezza di fondo nel rapporto madre-figlia.

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PugliaItalia

Premio Internazionale Bif&st 2023 per la Migliore Attrice Protagonista a Ane Dahl Torp per il film STORM di Erika Calmeyer (ndr)

di Silvia Viterbo

“Storm” al Teatro Petruzzelli per i film internazionali. Film con una durezza di fondo nel rapporto madre-figlia, che fa pensare e crea diverse interpretazioni. Una madre restata sola con due bambini, una proposta fatta ad entrambi di andare a pescare, il piccolino che scappa nella boscaglia verso il torrente e Elin che manda la figlia più grande a rincorrerlo e fermarlo.

Poi il silenzio… e la madre che corre e trova il figlio nel ruscello, affogato. Tutto il dolore, tutto lo strazio e come una distanza fra madre e figlia, finché un compagno denuncia di averla vista spingere il fratellino nell’acqua.

Inizia una inchiesta e Elin suggerisce a Storm cosa dire: “Hai cercato di aiutarlo quando è inciampato ed è caduto in acqua”. Una madre difende sempre un figlio, ma dentro di lei cosa accade? La porta in baita e poiché la bambina non riesce a dormire, le da una pillola e la bimba in piena notte si aggira sonnambula sul pianerottolo. La madre la sveglia bruscamente, e la bambina cade dalle scale e si rompe un polso.

C’è tutto il dolore della madre che scatta contro la figlia, perché lei l'ha vista quando ha spinto il fratellino giù nel torrente. La bambina interrogata la accusa di aver spinto lei il fratellino in acqua e di averla spinta giù dalle scale. Sembra crudele, desiderosa di ferire la madre, per cui viene allontanata e affidata alla nonna.

Si susseguono scene forti, potrà questa madre perdonare? Potrà questa bambina convivere con quello che ha fatto a suo fratello? Il film è amaro, causa interrogativi e ansia, ma l’epilogo è dolcissimo e accende la speranza.

La mamma trova ha bambina fuggita nella notte, nel cimitero dove è sepolto il fratellino, e la aiuta a contare le tombe, perché la bambina conta sempre tutto. Lo fanno insieme… finalmente. Ci si chiede cosa si riuscirebbe a fare come madri in un percorso così amaro e difficile. Si può risolvere se stesse? Non abbiamo una risposta. 

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