Cinecittà come Hollywood: gli Studios raddoppiano. Ecco la fabbrica dei sogni

Il progetto degli Studios di Cinecittà: nuovi teatri di posa, aree tematiche per tutte le riprese e una scuola per i giovani in accordo con la Regione

di Franco Pasqualetti
Roma

Nuovi teatri di posa, aree tematiche per tutte le riprese e un ampio complesso articolato in più spazi per offrire servizi diversificati: gli Studios di Cinecittà raddoppiano e puntano al top. Una nuova Hollywood a Roma con l'ampliamento di 31 ettari che daranno una nuova marcia alla fabbrica dei sogni. 

A delineare le tappe del progetto è il numero uno della Eagles Pictures, il presidente Tarak Ben Ammar.

Una sfida mondiale

Il guru della casa cinematografica cala gli assi e lancia la sfida al mondo: "I nuovi studios romani saranno pronti entro la fine dei 2024 e io porterò grandi film americani che ho già in programma: sarà una fabbrica di sogni e i set delle grandi produzioni rimarranno per essere visitati". Insomma, non si scherza: investimenti monster, progetti chiari, lavori già avviati e un futuro all'insegno del rilancio. Una nuova vita per quelli studi che fecero la storia del cinema italiano a cavallo tra gli anni '60 e '80. Poi un lento declino e la rinascita che porterà posti di lavoro e un polo internazionale che farà di Roma una delle capitali mondiali del cinema.

Chi è Tarak Ben Ammar

Tarak Ben Ammar è un imprenditore e produttore cinematografico tunisino, diventato proprietario della società di produzione e distribuzione francese Quinta Communications controllando così tra gli altri Prima TV - e quindi anche Sportitalia, Nessma, Lux Vide - e la Eagle Pictures. Nel corso degli anni è diventato socio di Silvio Berlusconi, Rupert Murdoch, Leo Kirch, Enrico Mentana e Naguib Sawiris. Storico amico di Bettino Craxi, Gheddafi e Nicolas Sarkozy e anche stato manager di Michael Jackson, la sua forza viene dall'essere il rappresentante della finanza francese in Italia conferendogli un ruolo chiave nel Cda di Assicurazioni Generali, Mediobanca, Telecom Italia e Vivendi per l'imprenditore francese Vincent Bolloré oltre ad aver rappresentato il principe saudita Al-Walid bin Talal in Mediaset negli anni '90. Complessivamente la capacità di negoziazione ha fruttato a Ben Ammar nel corso degli anni oltre 100 milioni di dollari in operazioni da più di 13 miliardi.

Accordo con la Regione

Ben Ammar riferisce in un'intervista a Hollywood Reporter anche che "Lorenza Lei, che lavora per il presidente della Regione Lazio, Francesco Rocca, è venuta a trovarmi dopo che ho annunciato che avrei aperto nuovi studios, chiedendomi aiuto per aprire una nuova scuola di cinema. L'ho già fatto in Tunisia e gli studenti poi li faccio lavorare su tutti i film in produzione: ho accolto la proposta con gioia. In Francia, dove ho comprato gli studi di Luc Besson, vengono gli studenti dell’Institut Lumière, la più vecchia scuola di cinema di Francia".

Scuola di cinematografia per i giovani

Per Tsarak Ben Ammar, "questa idea della Regione Lazio va nella stessa direzione e mi permetterà di dedicare il mio tempo ai giovani. Spero di attirare i grandi registi americani, attori, a venire a Roma per fare masterclass. La scuola sarà pubblica. Sicuramente un grande incoraggiamento ai giovani di belle speranze che vogliono entrare nel favoloso mondo del cinema a cui oggi tanto difficilmente si accede. Chi riesce ad entrare nel Centro Sperimentale di Roma ha già vinto la sua battaglia contro i tanti gradi di separazione tra palco e realtà".

 

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