Elezioni Lazio, Calenda sirenetta per Pd e 5 Stelle. A Destra c'è Rampelli
Il leader di Azione suggerisce l'alleanza “campo largo” ma dimentica il nodo del Termovalorizzatore. In Campidoglio si studia una civica “ballerina”
Elezioni Lazio, entra in gioco Carlo Calenda e semina il panico tra Pd e Cinque Stelle. Sedicente stratega politico e grande esperto di alleanze per poi non vincere le elezioni, il Leader di Azione lancia l'ultima provocazione: abbracciare il Pd, abbracciare il Cinque Stelle e tentare l'orgasmo politico con il solo scopo di battere il Destracentro sempre più lanciato verso la conquista della Regione Lazio.
A rovinare i piani di Calenda ci pensa Calenda stesso. Il suo effluvio social ha come unico effetto quello di costruire una memoria dalla quale difficilmente potrà liberarsi, e che, nel caso del Termovalorizzatore di Roma, peserà sulla fanta-ipotesi di alleanza con Pd e 5 Stelle che hanno da sempre combattuto il progetto di Gualtieri. Insomma, nel cul del sac come spesso accade Carlo Calenda ci si infila da solo. E questo perché il Pd regionale non ha mai voluto voluto modificare il piano regionale dei rifiuti e inserire l'impianto di Santa Palomba. Per non parlare dei 5 Stelle che hanno da sempre affidato la vicenda rifiuti a impianti legati alla filosofia della transizione ecologica.
In Campidoglio c'è chi studia una lista civica per la Regione Lazio
Ma sulle elezioni incombe anche una nuova mina che potrebbe essere innescata dal Campidoglio. Un esponente della maggioranza che sostiene Roberto Gualtieri avrebbe in animo la costruzione di una Lista Civica da presentare in autonomia addirittura prima di Natale, condizionano così il Pd ad una alleanza forzata, grazie all'ipotesi di poter appoggiare l centrodestra, in assenza di una accordo su programma e nomi.
Zingaretti spera di ripetere il campo largo per dare il via libera a Leodori
Infine le grandi manovre a sinistra. Nicola Zingaretti, in attesa delle dimissioni, tenta il colpaccio: dare nuova vita all'alleanza col Cinque Stelle, molto per legittimare i suoi ultimi 5 anni di governo, ancor di più per fornire un assist al vice Daniele Leodori che ha già annunciato la sua indisponibilità senza il “solito” campo largo. E poi ci sono i sondaggi che tentano di drogare la strada obbligatoria delle alleanze pre elettorali, visto che alle Regionali l'assenza del ballottaggio obbliga i contendenti a scegliere prima. Da mesi suggeriscono al 5 Stella di correre da solo su Roma perché se è negata dai trend la possibilità di vincere, proprio nel Lazio potrebbero scrivere un pezzo di storia superando il Pd. E Giuseppe Conte la tendenza l'ha capita da un pezzo.
Candidato civico o Fabio Rampelli: il pressing sul vicepresidente della Camera
Infine il centrodestra. Abituati da anni a candidature di coalizione con Forza Italia e Lega decise all'ultimo momento, la corazzata di Giorgia Meloni è ad un bivio: prenotato il candidato a Governatore, o prova a ritentare con la società civile , oppure è pronta a schierare un “pezzo grosso” della nomenklatura di partito. Circola sempre con maggiore insistenza il nome di Fabio Rampelli, 62 anni alla sua seconda esperienza come vicepresidente della Camera. Le sue quotazioni come candidato governatore sono altissime.