Regione Lazio, bomba disoccupati di lunga durata: congelati 500 euro al mese

Cgil Cisl, e Uil del Lazio chiedono alla Regione di aprire un tavolo per la mobilità in deroga nelle aree di crisi: “Non staremo a guardare”

Roma

Nel Lazio esplode la bomba dei disoccupati di lunga durata, un migliaio di persone che hanno perso il lavoro e il diritto ormai diversi anni fai e anche il sostegno economico, garantito annualmente dalla Legge di Stabilità. E i sindacati di Roma e del Lazio, aprono ufficialmente il tavolo di crisi regionale con un avvertimento: “Non staremo a guardare”.

Spiega il segretario della Cisl, Coppotelli: “Da dicembre mille e più persone non ricevono più alcuno sostegno e c'è il rischio che con la Legge di stabilità questi sostegni che durano da anni vengano erogati anche dopo 6 mesi. Si tratta di persone che sono senza lavoro da anni  e che sopravvivono con 500 euro al mese, finanziate di anno in anno dalla Legge di stabilità perché hanno perso il diritto alla cassa Integrazione".

Chiesto un incontro urgente con l'assessore al Lavoro, Schiboni

on una nota Cgil, Cisl e Uil in una nota: “Dopo aver atteso l'insediamento della nuova giunta regionale e le prime settimane affinchè gli assessori prendessero visione dei dossier più urgenti, nelle scorse settimane i segretari generali regionali di Cgil, Cisl e Uil hanno chiesto un incontro al dottor Schiboni, assessore al Lavoro della Regione Lazio, per impostare l'accordo per la distribuzione della mobilità in deroga nelle aree di crisi complesse del Lazio".

Da dicembre non ricevono più il sussidio

"La richiesta d'incontro e l'urgenza dello svolgimento dello stesso - continua la nota - nasce dal fatto che nei giorni scorsi nelle provincie di Roma, Frosinone e Rieti si sono svolte assemblee sindacali con i disoccupati di lunga durata e si sono registrate tensioni e preoccupazione perché è dal mese di dicembre che gli stessi sono senza sostegno al reddito pur avendone diritto perché le risorse, come ogni anno, sono state finanziate dalla legge di stabilità".

La speranza dei lavori socialmente utili

L'importanza e l'urgenza "della riunione - si legge ancora -, sollecitata anche questa mattina direttamente presso l'Assessorato al lavoro della Regione, serve per aprire un confronto soprattutto sulle modalità di snellimento delle procedure che negli anni precedenti abbiamo contribuito a definire per ridurre i tempi di erogazione e definire la platea dei destinatari, precondizione affinché non appena sarà completato l'iter del decreto di riparto i percettori potranno ricevere la quota spettante senza ulteriori adempimenti. E' evidente dunque che occorre una convocazione urgente soprattutto perché si parla dei soggetti tra i più deboli. Nei giorni scorsi la Regione ha pubblicato l'avviso pubblico 'Lavori di pubblica utilità e cittadinanza attiva nelle aree di crisi complesse del Lazio' per la realizzazione di iniziative di politica attiva del lavoro a favore dei lavoratori a rischio di espulsione dal mercato del lavoro e per la realizzazione di progetti a servizio della pubblica utilità diretti alle comunità di appartenenza. È una occasione. Sarebbe altresì auspicabile un tavolo regionale teso a monitorare e valutare le politiche attive in essere e per sperimentare nuove strade, come a esempio implementare e migliorare il bando sui comitati locali per l'occupazione. Non intendiamo tuttavia restare a guardare - conclude la nota -. Qualora si registrassero ulteriori ritardi nell'aprire il tavolo metteremo in campo le iniziative necessarie a sbloccare la situazione".

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