Roma, arrivano i detenuti giardinieri. Il progetto del Comune e del Dap

Inaugurato a Rebibbia il percorso di reinserimento dei detenuti tramite lavori di cura del verde pubblico

Roma

Come reinserire i detenuti nella società civile? Insegnandogli a fare i giardinieri, per esempio. È questo lo scopo dell'iniziativa inaugurata oggi presso il carcere di Rebibbia alla presenza del sindaco Gualtieri. L'iniziativa è frutto di una collaborazione tra il Comune di Roma e il Dipartimento dell'Amministrazione Penitenziaria del Ministero della Giustizia.

Trentacinque detenuti potranno partecipare a un corso di formazione professionale in cui impareranno a curare il verde pubblico. In questo modo potranno espiare la pena, svolgendo lavori socialmente utili nell'ambito della gestione del patrimonio ambientale della città.

Il corso sarà tenuto da agronomi e tecnici del Servizio Giardini. I detenuti riceveranno nozioni di botanica, ecologia vegetale, ruolo delle piante negli ecosistemi urbani, uso delle attrezzature per il giardinaggio, impianti d'irrigazione, creazione e cura delle aiuole, potatura e misure di sicurezza. Inoltre riceveranno anche lezioni sulla raccolta differenziata da parte di tecnici dell'Ama.

Le personalità presenti all'inaugurazione

All'inaugurazione dell'iniziativa erano presenti anche l'Assessora alle Politiche sociali Barbara Funari, il Capostaff dell'Assessorato all'Agricoltura, Ambiente e Ciclo Rifiuti Valerio Barletta, il Vicedirettore di Ama Emiliano Limiti, il Capo del Dap Carlo Renoldi, la Direttrice di Rebibbia Rosella Santoro e la Garante dei Detenuti del Comune di Roma Gabriella Stramaccioni.

Le parole del sindaco

“Ci aiuteranno a curare il verde - ha commentato Gualtieri su Facebook - un bellissimo progetto di reinserimento sociale, in linea con i principi della nostra Costituzione, che permetterà a queste persone di ricucire il rapporto con la collettività attraverso queste azioni concrete di pubblica utilità. La formazione e l'esperienza pratica acquisita saranno fondamentali, poi, per il reinserimento nel mondo del lavoro, una volta espiata la pena. Iniziative come queste ci fanno crescere come comunità”.

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