Sanità Lazio nel caos, “colpa” degli anziani. Fdi scavalca il Pd a sinistra
La rivoluzione: “Negli ospedali solo malati acuti, le patologie croniche a domicilio e con la telemedicina. Il ruolo strategico dell'It”
La crisi della Sanità nel Lazio? A leggere le tabelle sollo stato di salute degli italiani viene fuori un quadro drammatico. A fronte di una popolazione in cui i “sani” sono il 57% e i malati “cronici” per patologie legate all'età (over 65) la disfatta dell'assistenza sanitaria di base o prossimità si è tradotta in un assalto ai Pronto Soccorso.
Da dove ripartire? “Potenziamento della medicina di base, rafforzamento della struttura informatica per il dialogo tra ospedali, telemedicina strettamente legata alle cure domiciliari. E' la cura da cavallo per il Lazio, proposta da FdI.
Il progetto Aurigemma, Corrotti, Dauri
Affaritaliani.it pubblica in anteprima il documento esclusivo per il riordino della Sanità nel Lazio nel dopo pandemia, parte integrante del programma del candidato Francesco Rocca ma che sinora non è mai stato formalizzato. Il progetto porta la firma di due candidati di FdI, Antonello Aurigemma e Laura Corrotti che si sono avvalsi di una struttura tecnica che fa capo al dottor Pierfrancesco Dauri, già docente a Tor Vergata e per un paradosso figlio della politica primario di Anestesia e Rianimazione dell'ospedale Cto di Roma, un'eccellenza ortopedica che la Regione Lazio a gestione Zingaretti, ha cercato più volte di chiudere.
Negli ospedali solo malati acuti
L'architrave sui cui ricostruire la Sanità del Lazio, partendo dai dati di accesso ai Pronto Soccorso intasati di “urgenze” non urgenti è l'informatica. Si legge nel documento: “L’obiettivo finale del nuovo progetto è quello di promuovere una sanità che abbia focalizzato negli ospedali il trattamento acuto di alta specialità e che invece concentri nel territorio con le sue strutture (compreso il domicilio), la gestione delle patologie croniche anche sotto l’aspetto della prevenzione. Questo si realizza attraverso una radicale trasformazione del supporto informatico e dell’intelligenza artificiale”. Ma il progetto entra nel dettaglio e spiega: “Il modello da attuare è quello di una rete interconnessa Ospedale-Ospedale di comunità-Casa di comunità-Ambulatori-domicilio-FSE. Negli snodi di questa costruzione devono poter interagire pazienti, operatori, medici di base, parte amministrativa”.
Una mega piattaforma informatica per gestire la Sanità di prossimità
Da un punto di vista di organizzazione dei sistemi informatici,”La piattaforma ospedaliera, ha il compito di controllare la disponibilità dei PPLL (posti letto), la presenza di pazienti al PS e le tempistiche, le liste di attesa, la possibilità di prenotare visite specialistiche ambulatoriali ed interventi ospedalieri, il controllo di gestione della spesa ospedaliera e gestire le cosiddette dimissioni protette in codice 5, in out il collegamento con la piattaforma territoriale che deve essere inserito all’interno delle Centrali Operative Territoriali COT, collegata a sua volta con i Medici di Base ed i pediatri di libera scelta che possono verificare l’andamento del loro assistito nel periodo intraospedaliero”.
Mai più le file al Pronto Soccorso
Dunque, mai più ore e ore di attesa ai Pronto Soccorso per patologie non urgenti e un sistema centralizzato che è in grado di permettere un percorso sanitario certo, dove i medici di base possono persino consultare tutte le info in tempo reale”.
Qualcosa di analogo era stato pensato co “fascicolo sanitario” che però non è mai decollato a livello nazionale. Il progetto Aurigemma-Corrotti-Dauri analizza gli errori della giunta Pd-M5S nella gestione organizzativa della Sanità del Lazio: “Nella precedente amministrazione si faceva riferimento all’umanizzazione della sanità regionale, in particolare si diceva di porre il paziente con le sue patologie al centro della cura, dopo diversi anni poco si è fatto ed anzi i due unici centri di cura a cui un paziente può rivolgersi sono l’Ospedale, in particolare pronto soccorso, ed il Medico di Base. Ora, dal momento che una grande parte delle risorse sanitarie sono indirizzate alle malattie croniche, è necessario rivedere completamente la gestione di tali malattie. Ad oggi il paziente entra nella luce dell’assistenza soltanto quando viene triagiato al Pronto Soccorso e ne esce quando viene dimesso”.