Juventus, la Champions non è sicura: sanzioni Uefa sospese solo per il momento

La battaglia con Ceferin non è ancora vinta, ma sul suo conto gira una voce inquietante: "In caso di sanzioni a Juve, Real e Barça, lo avrebbero arrestato"

Cristiano Ronaldo (Lapresse)
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La Juventus può dirsi sicura di partecipare alla prossima Champions League? Per il momento lo champagne va riposto in frigorifero: la sospensione del procedimento decisa dalla Uefa è un passaggio obbligato, ma non definitivo.

Perché Ceferin ha fermato la scure che era già pronta per colpire Juve, Real Madrid e Barcellona? Come riportato da affaritaliani.it, a fermare la Uefa è stata la pronuncia del ministero della Giustizia svizzero, dove il Governo del calcio mondiale ha sede, che ha ordinato di sospendere le sanzoni.

Prudenzialmente, quindi, sia Uefa che Fifa hanno dovuto sospendere l’iter, che però potrebbe ripartire nelle prossime ore, per concludersi entro luglio, termine reso necessario dai sorteggi delle coppe europee, che vanno affrontati con un quadro chiaro di squadre partecipanti.

Sulla questione deve esprimersi una fonte di diritto superiore, ovvero la Corte Europea di Giustizia, che deve decidere sull’ordinanza cautelare del Tribunale di Madrid.

Fonti non ufficiali spiegano che ci potrebbero volere mesi, se non anni, per giungere a una pronuncia definitiva sul fatto che la scelta di fondare la Superlega sia legittima e che le sanzioni minacciate da Uefa e Fifa siano o meno contrarie alle norme sulle concorrenza.

Tariq Panja, giornalista sportivo dell'autorevole New York Times, spiega in un tweet che “la Uefa non se l’è sentita di infliggere sanzioni a Juventus, Real Madrid e Barcellona a causa di quanto stabilito dal Tribunale di Madrid all’indomani del progetto Superlega. Se i club fossero stati puniti, le autorità spagnole avrebbero potuto arrestare Ceferin & Co". 

A dare coraggio ai tifosi della Juventus ci ha pensato un idolo degli anni '80. Michel Platini, mosso sia dal rancore verso Ceferin che dall'affetto per i colori bianconeri, ha liquidato la polemica Uefa-Superlega con parole molto dure: "Mi fa ridere davvero. Da cinquant’anni i club vogliono cambiare la formula. I dirigenti c’erano quasi riusciti, poi c’è stata una reazione forte, dei tifosi e dei media e così il progetto è rientrato, per il momento. La gente e la stampa hanno fatto quello che l’Uefa non ha saputo fare, cioè tenere assieme tutti i club".

"Che idea mi sono fatto del progetto della Superlega? Che i club hanno tutti i diritti di organizzarsi un loro torneo e di non partecipare alla Champions o ad altre manifestazioni gestite da Uefa o Fifa. Del resto era stata L’Equipe ad avere avuto, sessant’anni fa, l’idea della Coppa dei campioni che gli fu tolta appunto dall’Uefa. Possibile un torneo ristretto a poche squadre? Io sono per la meritocrazia e non mi piace dunque che si possa giocare non per meriti ottenuti sul campo. Però è anche vero che quando venne proposta l’attuale nuova formula della Champions League io votai contro, era il 1992". 

"Se un presidente dell’Uefa può fare una dichiarazione così grave contro un presidente di club come Agnelli? No. So che Agnelli e la Juventus esistono e continueranno ad esistere sempre. Ceferin passa".