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Superlega, Ceferin minaccia la Juve: dall'amicizia con Agnelli alla guerra

Di Lorenzo Zacchetti

Juventus news: cresce il timore di sanzioni da parte della Uefa, i retroscena del rapporto personale tra il numero uno bianconero e quello del calcio europeo

Il Presidente della Uefa Alexander Ceferin minaccia sanzioni nei confronti di Juventus, Real Madrid e Barcellona, le più decise sostenitrici della Superlega: “Ognuno dovrà subirne le conseguenze, non possiamo far finta di nulla. Per me c'è una chiara differenza tra i club inglesi e gli altri sei perché gli inglesi sono stati i primi a tirarsi indietro, ammettendo l'errore. Ci sono tre gruppi in questi dodici club: i sei inglesi, poi gli altri tre (Atletico Madrid, Milan e Inter, ndr) e poi quelli che considerano la Terra piatta e pensano che la Superlega esista ancora. E tra questi tre gruppi c'è una grande differenza. Tutti, comunque, saranno ritenuti responsabili. In che modo poi lo vedremo”.

E pensare che poco più di due anni fa, festeggiando la sua rielezione alla guida del calcio europeo, Ceferin garantiva: “Finché ci saremo io e Agnelli, non ci sarà mai la Superlega. Sarebbe noioso vedere PSG-Juventus tutte le settimane”. Il cambio di atteggiamento nei confronti del Presidente della Juventus è radicale: “Non ho mai visto una persona mentire così tante volte e così insistentemente come lui”, dice oggi Ceferin.

Come se gli interessi miliardari legati all'industria del pallone non fossero un motivo più che sufficiente per

dichiararsi guerra, nella curiosa vicenda sono entrati anche fattori molto personali: il numero uno della Uefa è stato padrino dell'ultima figlia di Agnelli e nelle concitate 48 ore di vita del progetto-Superlega ha anche chiamato sua moglie, perché lo aiutasse a stabilire un contatto con uno dei più decisi “ribelli”.

D'altra parte, Ceferin non è il tipo che abbia timore a prendere le armi in mano e non solo in senso metaforico. L'avvocato sloveno a 19 anni si arruolò nell'esercito dello Jugoslavia e nel 1991, durante la crisi che sgretolò il Paese balcanico in diverse nazioni, prese parte alla guerra dei dieci giorni che permise alla Slovenia di dichiararsi indipendente.

Si spiegano anche così le parole, affilate come lame, con cui Ceferin minaccia sanzioni nei confronti della “sporca dozzina” che ha tentato la scissione.

La precoce fine del progetto chiaramente rafforza Ceferin come numero uno del calcio europeo, nonché numero due di quello mondiale, essendo vicepresidente della Fifa guidata da Gianni Infantino, del quale è amico tanto quanto lo è di Michel Platini, suo predecessore alla guida dalla Uefa.