Juventus rivoluzione: via Di Maria. Vlahovic-Chiesa-Pogba... Ecco chi parte
Juventus, senza Champions Rabiot verso l'addio. Il nuovo corso bianconero sarà un mix tra giovani e senatori
Juventus, Champions lontana: 50 milioni di incassi che sfumano
La Champions 2023/2024 è diventata un miraggio per la Juventus nel giro di poche ore: prima l'eliminazione in semifinale di Europa League contro il Siviglia (vincere la competizione avrebbe dato accesso diretto alla massima competizione europea per club), poi la penalizzazione di 10 punti e quindi la mazzata finale, forse la più clamorosa: il durissimo ko incassato sul campo dell'Empoli (4-1) in un monday night che, se fosse stato vinto, avrebbe riportato immediatamente la squadra di Allegri in scia al Milan quarto (a due punti) con lo scontro diretto di domenica prossima all'Allianz Stadium.
Non giocare la Champions significa 40-50 milioni in meno di entrate sicure che peseranno anche nelle prossime strategie estive (senza dimenticare il monte ingaggi che probabilmente andrà sfoltito). Aspettando la nomina del nuovo direttore sportivo (Federico Giuntoli è l'uomo prescelto, ma deve liberarsi da Napoli, Giovanni Manna - attuale d.s. della Juve Next Gen - il piano B), dunque bisognerà capire chi resta e chi lascia.
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Juventus, Kulusevski-McKennie-Arthur: i giocatori in prestito
Certamente la Juventus ripartirà dai giovani interessanti esplosi quest'anno (da Fagioli a Miretti, senza dimenticare il ritorno di Rovella da Monza). Poi c'è il nodo dei giocatori dati in prestito che non saranno riscattati: da Weston McKennie (Leeds quasi retrocesso, ma il centrocampista piace al Brighton di De Zerbi) a Denis Zakaria (Chelsea, il riscatto costerebbe 28 mln) passando per il brasiliano Arthur (il Liverpool non eserciterà l'opzione d'acquisto da 37,5 milioni) e con l'incognita Kulusevski (il Tottenham non ha ancora scoperto le carte sul destino dell'esterno svedese e non essendosi qualificato in Champions non ha l'obbligo di riscatto).
Juventus-Di Maria, rinnovo lontano con il Fidejo
Alcuni ragionamenti in casa Juve ovviamente dipenderanno dalle mille variabili che impone il mercato (offerte da altri club, volontà del giocatore in questione a lasciare Torino o accettare questa o quella destinazione), però il primo pezzo da novanta che pare decisamente sul piede di partenza è Angel Di Maria. Il Fidejo lascerà dopo una stagione in cui ha mostrato qualche colpo del suo repertorio d'alta scuola, ma anche anche alternanza nel rendimento: il suo contratto è in scadenza a giugno, sino a qualche settimana fa la sensazione era che si potesse arrivare a un rinnovo (ingaggio da 6 milioni netti, pur con l'aiuto del Decreto Crescita), ora invece pare molto più improbabile.
Juventus e il nodo Vlahovic-Chiesa
E poi c'è il capitolo Vlahovic-Chiesa: un sacrificio importante potrebbe esser compiuto. Due pezzi pregiati nell'argenteria della Juventus, ma entrambi reduci da una stagione complicata. L'attaccante serbo ha faticato a trovare la via del gol (10 reti in 27 presenze in campionato, con 2 rigori) e il suo rendimento spesso non è stato all'altezza delle sue grandi potenzialità (e che mostrò con la maglia della Fiorentina).
"Vlahovic? Le voci di mercato sono incontrollabili ma il mercato deve ancora iniziare. Dusan non è in vendita, noi siamo soddisfatti del suo impegno. Nella vita si può fare sempre meglio ma siamo soddisfatti di lui come di tutti gli altri", aveva detto prima della sconfitta di Empoli Francesco Calvo, responsabile dell'area tecnica. Certo però se arrivasse l'offerta giusta la Juve la valuterebbe. In Premier League ha mercato (Chelsea e Manchester United sono a caccia di una punta) e il Bayern Monaco valuta la situazione.
Federico Chiesa ha faticato soprattutto perché era nell'anno del rientro dopo l'infortunio al legamento crociato del ginocchio destro: normale che dopo un ko del genere serva tempo per tornare al top del rendimento e la Juve, in assenza di proposte indecenti, lo aspetterà (così come la nazionale azzurra di Mancini che dovrà difendere il titolo di campione d'Europa) sapendo di avere sulla fascia anche una sicurezza come Kostic (e il giovane Iling).
SEGUE - Rabiot, Paredes, Milik, Cuadrado, Pogba, Kean... Chi parte e chi resta
Juventus, Rabiot verso l'addio
Sul piede di partenza Adrien Rabiot: sarà complicato trattenere il francese, con il contratto in scadenza, senza la Champions. All'ex Psg le offerte non mancano (Manchester United in primis) e l'addio a Torino è molto probabile.
Juventus, Paredes torna al Psg. Milik può restare
Lascerà Torino anche l'argentino Leandro Paredes, arrivato in prestito con diritto di riscatto (che non verrà esercitato) dal Paris Saint Germain. Moise Kean? Nei mesi scorsi sono scattate le clausole del riscatto automatico dall'Everton (28 milioni), piace a diversi club (in primis Besiktas e Galatasaray), ma senza l'offerta giusta non si muoverà. Da qui a giugno si dovrà valutare anche il riscatto o meno di Milik dal Marsiglia: i 'soli' 7 milioni che costerebbe suggeriscono che l'affare possa essere concluso.
Juventus, la situazione di Cuadrado. Alex Sandro e Pogba
Juan Cuadrado potrebbe invece restare: il colombiano sarà in scadenza a giugno e sembrava che potesse essere il suo ultimo anno alla Juventus, negli ultimi tempi c'è stata un'inversione di tendenza e i contatti con il suo agente Alessandro Lucci dovrebbero portare a un prolungamento del matrimonio con la Signora. Sull'altra fascia, nei giorni scorsi è scattato il rinnovo automatico di Alex Sandro: il brasiliano dunque resterà per un altro anno a Torino.
Paul Pogba? Questa stagione è stata un calvario per il Polpo, tornato la scorsa estate alla Juve dal Manchester United, ma i 3 anni di contratto a 10 milioni netti che restano nel suo contratto fanno pensare che difficilmente potrà arrivare un divorzio nella prossima sessione di mercato.
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