Roland Garros: Martina Trevisan è in semifinale batte la Fernandez in tre set
L'Azzurra conferma ancora una volta di amare la terra rossa e con questa vittoria migliora il suo primato ai french open
Martina Trevisan batte la canadese Fernandez in tre set e vola in semifinale al Roland Garros
Martina Trevisan conquista il suo posto in semifinale al Roland Garros battendo la canadese Leylah Fernandez per per 6-2 6-7 6-3. L'avversario è stata anche condizionata da un problema al piede destro che l'ha limitata molto nei movimenti. Soprattutto la tennista italiana migliora il suo quarto di finale raggiunto due anni fa al Roland Garros.
Ora, la sua prossima avversaria uscirà dal derby americano tra Coco Gauff e Sloane Stephens. Per l'Azzurra, la terra rossa è la sua superficie preferita e in questi giorni punto dopo punto assapora la gioia di ogni match vinto. Soprattutto, lo sport è il motore della vita di Martina, fin da piccola scende in campo, complice mamma Monica è una maestra di tennis e suo papà Claudio che è stato un calciatore che è arrivato anche in serie B. Mentre, il fratello, Matteo, è un ex tennista che ha vinto il doppio a Wimbledon nella categoria juniores. Oggi insegna a giocare a tennis e ha una figlia, Emma, che è l'amore della zia.
Nata e cresciuta nella sua amata Firenze, Martina oggi torna a vincere e si lascia alle spalle gli anni bui, dove l'anoressia dal 2010-2014, l'ha tenuta lontana dai campi da tennis, tanto che recentemente ha dicharato: "Detestavo le mie gambone da atleta, le odiavo", arrivando a pesare 46 chili e nutrirsi di sole bacche. Così, il suo tataggio Ad Maiora segna il suo nuovo inizio, come lei più avanti spiega.
Ama leggere, fare yoga, è sempre seguita dallo storico coach Matteo Catarsi, dal mental coach Lorenzo Beltrame e continua a seguire il suo percorso con una psicologa di Pisa. Recentemente ha dichiarato che i soi tatuaggi raccontano alcune tappe della sua vita: "Un cuore, nella sua forma anatomica, sul braccio sinistro. Sul destro quel cuore si trasforma in una rosa. Ad maiora, invece, me lo feci scrivere nel periodo in cui lavoravo al tennis club come maestra. Avevo ripreso con la racchetta. Ero rientrata nel mondo del tennis. Era una specie di augurio che mi ero fatta, verso cose migliori. Verso cose più grandi”.