Sinner, Berrettini, Jasmine Paolini e... Italia regina del tennis? Capolavoro sportivo-economico della Federtennis di Angelo Binaghi

Coppa Davis, Billie Jean King Cup, Slam e Master/Wta 1000 vinti, dietro ai trionfi di Jannik Sinner, Jasmine Paolini & C il grande lavoro negli anni della Federtennis di Angelo Binaghi

di redazione sport

Angelo Binaghi (foto Ipa)

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Sinner, Berrettini, Jasmine Paolini e i trionfi del tennis italiano

Un 2024 così l'Italia del tennis non l'aveva vissuto in tutta la sua storia. Ma il bello di questi successi è che non c'è nulla di causale. L'esplosione azzurra è la chiara conseguenza di un cammino iniziato anni fa, i risultati non piovono dal cielo, ma sono conseguenza di una crescita negli anni.

Sembrava ieri che si celebrava un italiano agli ottavi di finale a Wimbledon (Berrettini contro Federer correva l'anno 2019). Evento storico dopo tanti anni tra luci e ombre e risultati alterni, col miraggio spesso irraggiungibile di vedere un italiano in corsa all'inizio della seconda settimana dei tornei Slam. Poi quello stesso ragazzo italiano a Wimbledon ci è tornato conquistando la finale (2021 contro un Novak Djokovic in quel momento ingiocabile per chiunque sull'erba) e avanzando successivamente al top-6 della classifica Atp (meglio di Corrado Barazzutti - 7° come best ranking - e vicino alla posizione numero 4 di Adriano Panatta).

Sino all'esplosione di Jannik Sinner, gli Slam vinti (quando pareva una chimera sognare un azzurro sul trono d'Australia o dello Us Open), i successi di Jasmine Paolini e dell'Ital-tennis femminile (dall'oro olimpico della coppia Paolini-Errani nel doppio femminile a Parigi 2024 alla Billie Jean King Cup conquistata la scorsa settimana), la certezza di avere un movimento fortissimo con tanti giovani talenti che brillano vicino alle nostre stelle (da Lorenzo Musetti - che ha tutto per essere un top-10 mondiale - a Luca Nardi, Flavio Cobolli, Luciano Darderi e Matteo Arnaldi, solo per fare qualche nome).

Sinner, Berrettini, Jasmine Paolini e... Italia regina del tennis? Capolavoro sportivo-economico della Federtennis di Angelo Binaghi

Il merito di questi successi sta nel talento dei nostri ragazzi e nel grande lavoro fatto in questi anni dalla Federtennis guidata da Angelo Binaghi, capace di creare un movimento forte attraverso tante operazioni. Intanto l'Italia è il Paese che ha ospitato le Atp Finals negli ultimi 4 anni a Torino, lo farà anche nel 2025 e poi ha già la certezza di un rinnovo sino al 2030 (due anni ancora all'ombra della Mole e poi un triennio a Milano?).


Dal sito della Federtennis (fitp.it)

I tornei? Dietro alla luce brillante delle finali tra i top 8 al mondo e degli Internazionali d'Italia di Roma (Master e Wta 1000 passato a quasi due settimane di durata in scia agli Slam) ce ne sono tantissimi minori (una ventina), i Challenger sparsi lungo il nostro Paese che hanno permesso a tanti tennisti italiani di crescere e misurarsi contro rivali importanti, facendo tanta esperienza, senza dover sostenere costi salatissimi (economici e fisici per gli spostamenti gravosi, evitando così qualche trasferta all'estero)

 

E poi c'è il giro d’affari del tennis italiano cresciuto del 1000% in vent'anni. Nel 2003 il valore della produzione era di 17 milioni, lo scorso anno aveva toccato quota 170 milioni di euro. E la crescita non si ferma. "Vogliamo riuscire a mantenere nei prossimi quattro anni il nostro fatturato tra i 212 e i 240 milioni di euro", aveva spiegato Angelo Binaghi lo scorso settembre.

Non solo. Le società sportive stanno toccando oltre 4.000 (e fino al 2020 oscillavano attorno a 3.000) con più di 1 milione di tesserati, gli insegnanti, che erano poco più di 1000 nel 2006 oggi sono 13.770.


Dal sito della Federtennis (fitp.it)

Sinner e i piccoli Jannik che crescono: l'Ital-tennis meglio della Spagna di Radal-Alcaraz

Più gente che gioca a tennis, 'piccoli Sinner' crescono in uno spirito d'emulazione che porta a un circolo positivo per tutto il movimento. Seguendo il sentiero tracciato dalla Spagna di Rafa Nadal che oggi ha trovato in Carlos Alcaraz il suo nuovo profeta.

E attualmente facendo anche meglio. Un dato: oggi ci sono 5 ragazzi italiani nei primi 50 Atp con età media di 22-23 anni (Sinner, Musetti, Cobolli, Arnaldi, Darderi), oltre a Matteo Berrettini (classe '96). Gli iberici? Son 3 nei top-51: a far compagnia a Carlos Alcaraz ecco Pedro Martinez (età 27 anni) e il veterano Roberto Bautista Agut (classe '88) a cui possiamo aggiungere Roberto Caballes Baena (57°, età 31 anni), Alejandro Davidovich Fokina (61°, età 25) e Jaume Munar (62° età 27 anni).

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