Usa, le elezioni di "medio termine" sono un rischio per Joe Biden

Insieme ad alta inflazione e bassa economia lo spettro di Donald Trump

di Daniele Rosa
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Usa, le elezioni di medio termine, un rischio per Joe Biden

Le importanti elezioni americane di medio termine sono alle porte, 8 novembre, ma ancora molti candidati repubblicani non hanno nemmeno accettato la vittoria di Biden, la considerano un “furto elettorale”. E quando già i voti per corrispondenza sono partiti la polarizzazione è più che mai  viva. Da una parte i repubblicani si aspettano una specie di referendum sul lavoro dell’attuale presidente in merito a criminalità, inflazione ed immigrazione, dall’altro i dem pensano ad una battaglia per alcuni diritti, primo dei quali l’aborto. Ed in mezzo a tutto ciò il fattore Trump pesa come un macigno. Tradizionalmente le “midterm” sono a sfavore di chi è in carica. Fino a qualche mese fa la popolarità di Biden era ai minimi storici ma ora qualcosa leggermente cambiato. Secondo le ultime indicazioni infatti i Repubblicani rimangono abbastanza favoriti alla Camera, ma non sicuri, mentre al Senato la partita è apertissima e sarà decisa solo da pochi.

Repubblicani favoriti alla Camera, al Senato più equilibrio

Sono votazioni complesse. Si voterà per un biennio l'intera Camera dei Deputati (435 seggi) e circa il 30% dei posti al Senato( 35 su 100) con un mandato di 6 anni. Poi verranno votati 36 governatori statali, la maggior parte dei parlamenti statali, pubblici ministeri, sindaci e altri. In aggiunta ci saranno referendum statali e locali di vario genere come sull’aborto o il salario minimo per i camerieri. Biden, in questo appuntamento, rischia di perdere la debole maggioranza attuale. Alcuni osservatori politici ritengono che le elezioni di medio termine siano di solito un referendum sul presidente in carica. Biden, nonostante un lieve cambio di rotta, rimane impopolare, e questo, unito alla scontentezza generale sull’economia, non fa ben sperare il numero uno attuale.

Fra i temi in campagna l'inflazione, la recessione e l'aborto

Il più recente sondaggio indica che l’inflazione è considerata il tema più urgente ma, soprattutto in campo democratico, anche l’aborto ha un peso di rilievo. Dal canto loro i Dem intendono muoversi su due fronti: in primis mobilitare il mondo femminile pro aborto dopo la sentenza della Corte Suprema che lo ha abolito come diritto nel Paese lasciando libertà di decisione a ogni Stato. Come secondo punto la lotta per la democrazia, in pericolo secondo loro, con Donald Trump e i repubblicani MAGA [Make America Great Again]. Molti di loro infatti non riconoscono la vittoria di Biden alle elezioni e  né condannano l'assalto al Campidoglio del 6 gennaio 2021. Biden ha parlato di rischio “fascista” mentre la risposta di Trump stata "Il nemico dello Stato è lui e il gruppo che lo controlla. Non siamo noi a minacciare la democrazia, ma coloro che vogliono salvarla. La minaccia per il Paese è la sinistra radicale”. Insomma la partita è aperta ma anche in questo turno, nel bene o nel male, tutti dovranno fare i conti con il “convitato di pietra” Donald Trump che, dalla sua residenza di Mar-a Lago in Florida, pensa sempre più concretamente a ricandidarsi per le presidenziali del 2024.

 

 

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