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RSA: sì alle visite agli anziani vaccinati, caso segnalato da affaritaliani.it
Il problema delle visite agli anziani nelle RSA approda alla Conferenza Stato-Regioni: ora si cambia passo
Finalmente, dopo che il caso è stato portato alla luce da affaritaliani.it, la politica si occupa degli anziani non autosufficienti ospiti delle Residenze Sanitarie Assistenziali (RSA) e delle visite dei loro parenti.
E sarà proprio la Lombardia, a farsi portavoce di un argomento che nei mesi scorsi mai era entrato nell'agenda politica della Conferenza Stato-Regioni, ma era stato solo lambito da uno spot pubblicitario governativo di facciata, bello a vedersi, ma, se non supportato da fatti reali, completamente inutile.
Il Ministro della Salute Roberto Speranza non ne parlava. Le Regioni nemmeno.
E quindi la situazione degli anziani era relegata in un limbo, anzi nel dimenticatoio, con i parenti che lamentavano il fatto di non poter fare visita ai loro cari. Nonostante personale sanitario e ospiti delle RSA siano stati vaccinati al 90 percento e forse più. Nonostante anche molti parenti degli anziani abbiamo già fatto sia la prima sia la seconda dose di vaccino.
Le cose adesso potrebbero cambiare velocemente e uno spiraglio per le visite agli anziani da parte dei parenti potrebbe riaprirsi. Sarà la vicepresidente della Lombardia, Letizia Moratti, a mettere sul tavolo l'argomento. Ed è quasi un paradosso che sia la Lombardia, regione che in piena pandemia ha pagato un prezzo altissimo di morti nelle RSA, a farsi carico di discutere della questione. D'altronde non poteva stare nascosto ancora per molto il discorso delle visite nelle RSA, soprattutto alla luce del cambio di colore di molte regioni e delle conseguenti riaperture previste dai DPCM. Fino ad ora le visite ai nonni nelle RSA erano vietate e solo in casi eccezionali e solo con il benestare del Direttore Sanitario della struttura vi si poteva accedere. Direttori Sanitari che sono stati lasciati in balia di responsabilità molto forti e decisioni importanti da prendere nell'interesse di una categoria fragile e molto a rischio e in ogni caso dell'intera comunità che lavora nelle strutture.
Sia chiaro: non si parla di privilegi e privilegiati ma di persone, più o meno 350mila, che hanno diritto dopo essere state messe in sicurezza, all'abbraccio dei loro cari. Nel frattempo, in tutta Italia sono cresciute le associazioni di parenti degli ospiti delle RSA, veri e propri comitati, che carte alla mano si sono rivolte al presidente della Conferenza, Massimiliano Fedriga, chiedendo di riportare alla normalità la situazione delle visite, ovviamente partendo dalla stesura di protocolli molto rigidi affinché non si mettano a rischio gli anziani. Ora, bisogna solo attendere l'evolversi della situazione. E sperare che si torni presto ad una normalità particolarmente necessaria per i nostri tanto amati vecchietti.