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Affari di Genio
La differenza tra insegnamento e apprendimento

Può sembrare paradossale ma in realtà non lo è. La scuola oggi è fondata sull'insegnamento, non sulla capacità di capire come apprende ogni studente ciò che studia. 

Sia chiaro: ogni docente ama la propria materia e si adopera al meglio per trasferirla ai propri studenti. La passione tuttavia se non è supportata dalla qualità di capire come ogni studente registra ciò che gli viene trasferito, si corre il rischio di disperdere un patrimonio di conoscenza. Oltre che costringere un professore a ripetere all'infinito la propria materia, trasformando  un patrimonio di conoscenza in un abecedario nozionistico che alla fine allontana lo studente inducendolo a formarsi per strappare una sufficienza e dimenticare poco dopo quanto ha appreso. È la premessa dell'analfabetismo di ritorno e un demansionamento del valore dello  studio e della conoscenza stessa

Per questa ragione dobbiamo considerare insegnamento e apprendimento due facce della stessa medaglia. Non deve e non può esserci l'una senza l'altra l'altra, perchè sono funzionali all'addestramento di uno studente che impari in questo modo ad amare lo studio e ad alimentarne la curiosità. 

Il problema che è sopraggiunto negli ultimi venti anni almeno è che lo studio è diventato un compendio di lezioni da assimilare senza mai trasformarsi in un veicolo di informazioni che possano appassionare chi le riceva. I quali al contrario percepiscono lo studio come un metodo nozionistico applicato, privo di un'anima, ovvero di quella passione che pervade invece chi le trasferisce senza riuscire a fare breccia nell'anima del ricevente, che resta distante. 

Ecco perchè non è più possibile separare l'insegnamento dall'apprendimento. L'uno è funzionale all'altro. L'uno è propedeutico all'altro. Non puoi apprendere se non sai insegnare, ma non riesci ad insegnare se non capisci come apprende chi ti ascolta. 

Lo sforzo verso un nuovo modello di scuola e d'insegnamento parte da queste fondamenta. Far apprendere significa sapere insegnare. Altrimenti resta un'arte ma mutilata

>> Guarda l'intervista <<

Max Rigano

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