L'avvocato del cuore
Rinnovo o rilascio del passaporto dei figli: guida per i genitori separati
Quando si porta un minore in viaggio bisogna sempre comunicare all'altro genitore la meta, dove si passerà la vacanza
Guida al rilascio o al rinnovo del passaporto minorile per genitori separati
“Buongiorno Avvocato, io e Luca siamo i genitori di Leonardo, 6 anni. La nostra storia d’amore è finita, ma non abbiamo formalizzato alcun accordo di separazione. Ora ho un problema: vorrei portare mio figlio a Disneyland, ma il passaporto del bambino è scaduto. Il padre si rifiuta di dare il consenso per il rinnovo. Cosa devo fare? Mi aiuti!”
Cara Signora,
quando la relazione affettiva tra due persone finisce, se si hanno figli, genitori si resta per sempre. E, pertanto, le decisioni che riguardano i figli vanno prese di comune accordo, soprattutto quando sono minorenni.
Invero, per portare all’estero il minore, il genitore deve avere con sé un documento valido per l’espatrio del bambino (carta di identità o passaporto): per ottenerlo o anche per il semplice rinnovo serve il consenso dell’altro genitore. Ci sono casi nei quali è il giudice della famiglia, nel proprio provvedimento (di separazione o divorzio o, ancora, di regolamentazione delle condizioni di affidamento, collocamento e mantenimento del figlio), a disporre il divieto per l’uno o per l’altro genitore di portare il figlio minore all’estero per comprovate ragioni. Per esempio, quando uno dei genitori è straniero e c’è il rischio che porti il figlio all’estero senza il consenso dell’altro. Oppure quando uno dei genitori è in debito verso l’altro per il pagamento dell’assegno perequativo.
Nelle ipotesi nelle quali uno dei due genitori non presti il proprio consenso al rilascio del documento valido per l’espatrio del bambino, l’altro genitore, se lo ritiene, può chiedere l’intervento del giudice tutelare. A quel punto, il giudice svolgerà gli opportuni accertamenti nell’interesse del minore, convocherà i genitori e verificherà se il diniego opposto dall’altro genitore è motivato o solo pretestuoso, ed emetterà un provvedimento che potrà autorizzare o meno il rilascio del documento richiesto dal genitore istante.
Può accadere che le ragioni di diniego si rivelano valide, suggerendo al giudice tutelare di respingere l’istanza. Per esempio, come premesso, quando un genitore teme che l’altro possa trasferirsi all’estero con il figlio, interrompendo o rendendo difficoltosi i rapporti con il genitore che resta in Italia. In altri casi, invece, il mancato consenso di un genitore al rilascio di un documento valido per l’espatrio del minore si rivela solo pretestuoso e ingiustificato. E risulta, pertanto, facilmente superabile con l’intervento del Giudice Tutelare.
Nel Suo caso, gentile Signora, da quello che scrive, pare che Lei voglia semplicemente far fare un viaggio divertente al Suo bambino e, quindi, il diniego opposto da Luca sembrerebbe immotivato e privo di fondamento logico e giuridico. Le consiglio, dunque, di convincere il Suo ex compagno a dare il proprio consenso per il rilascio del documento di Vostro figlio.
Diversamente, Lei è libera di presentare ricorso davanti al Giudice Tutelare presso il Tribunale del luogo di residenza del piccolo Leonardo. Si ricordi di allegare al ricorso il certificato di residenza e lo stato di famiglia di Suo figlio e i Suoi, nonché la documentazione che attesta il diniego opposto dal Suo ex compagno (messaggi, mail, e via dicendo).
Di regola, si dovrebbe allegare anche il verbale di separazione omologato o la sentenza di separazione o di divorzio o il decreto di regolamentazione delle condizioni per figli nati fuori dal matrimonio. Nel Suo caso, mi sembra di capire che non avete ancora formalizzato nulla in tal senso. Quindi non occorrerà. Una volta ottenuta l’autorizzazione da parte del Giudice Tutelare, potrà presentarsi in questura con il provvedimento giudiziario e ottenere il rinnovo del documento di Leonardo.
L’unica raccomandazione che Le faccio è quella di comunicare sempre al Suo ex compagno la meta e i riferimenti esatti del luogo di vacanza dove porterà Suo figlio. Questa regola vale sia per un viaggio all’estero; sia per un viaggio in Italia. Sia per un periodo breve, sia per un periodo lungo. Non fraintenda: non si tratta di chiedere il “permesso” al padre, perché Lei ha il diritto di portare Suo figlio dove vuole quando è con Lei, ma semplicemente di renderlo edotto di dove si trova il minore e di poterlo contattare telefonicamente senza alcun problema.
Avv. Violante Di Falco