L'avvocato del cuore
Separazione, quando parlarne ai bambini? E da che età il giudice li ascolta?
“Gentile Avvocato, scrivo per domandarle a partire da quale età è opportuno spiegare ai bambini che i genitori si stanno separando. E a partire da quale età il giudice può ascoltarli in giudizio?”
Si dice che i figli dei genitori separati/divorziati crescano più velocemente degli altri perché devono subito affrontare momenti di cambiamento e trovare il loro spazio nella famiglia allargata. E, forse, anche perché, fin da piccoli, si ingegnano furbescamente per trarre tutti i vantaggi possibili dalla nuova situazione familiare (doppi regali, doppia cameretta e così via).
Ma i figli dei genitori separati sanno qual è il vero motivo per il quale crescono in fretta: loro devono fare i conti con il dolore e la sofferenza che provocano le liti di mamma e papà e l’allontanamento di uno dei due dalla casa familiare. Sofferenze e problemi che i minori capiscono e percepiscono anche se non dicono ad alta voce quello che pensano e anche se si chiudono nella loro cameretta quando i genitori litigano. I bambini, dietro ai loro occhi innocenti, sanno cosa sta succedendo, capiscono il motivo per il quale la mamma ultimamente torna troppo tardi a casa o il papà nel fine settimana sparisce. Capiscono perfettamente quale genitore sta soffrendo e quale si sta liberando di un peso.
A ogni modo, una cosa è certa: i bambini sono direttamente coinvolti nella separazione e sono parte della nostra società. Pertanto, proprio come gli adulti, sono titolari di diritti ben precisi. Se, storicamente, la dimensione giuridica dell’infanzia ha avuto un valore quasi nullo, negli ultimi trent’anni l’ordinamento giuridico ha mostrato una sensibilità crescente verso i bisogni dei minori.
La legge italiana, infatti, conformemente alle norme internazionali (Convenzione di New York e Convenzione di Strasburgo), prevede il diritto dei bambini a essere ascoltati in tutti i processi decisionali che li riguardano, e il corrispondente dovere, per gli adulti, di tenere in adeguata considerazione le loro opinioni.
L’età a partire dalla quale l’ascolto dei più piccoli è ammessa è quella dei 12 anni. In realtà, la legge precisa che il bambino può essere anche più piccolo se manifesta “capacità di discernimento”, ossia laddove il minore infradodicenne abbia raggiunto un particolare grado di maturità, avvedutezza e comprensione del significato dell’audizione (certo, sempre considerando che è un bambino). Il giudice, quindi, a prescindere dal dato anagrafico, dovrà verificare con prudenza se il minore in questione sia particolarmente maturo e abbia gli strumenti per essere direttamente coinvolto.
Tuttavia, indipendentemente da quello che può accadere in giudizio, è importante che mamma e papà si prendano la responsabilità di spiegare ai bambini che cosa sta succedendo in famiglia e di informarli che, comunque, l’amore per loro non cambierà. Naturalmente, è necessario che i genitori abbiano l'accortezza e la sensibilità di parlare ai figli insieme, accantonando le reciproche rivalse e la rabbia. Mamma e papà, peraltro, sono le persone che meglio conoscono i loro figli. Quindi sono proprio loro a dover individuare quando e se è il momento di raccontare ai bambini che cosa sta accadendo. Ma senza rimandare o nascondersi dietro a un dito, perché far crescere i figli all’oscuro o con “mezze verità” è una cattiveria che non meritano.
Questo un bambino non lo potrà mai perdonare ai genitori, magari sarà ubbidiente, crescerà serenamente e non farà domande ma, una volta adulto, inevitabilmente, razionalizzerà quel senso di insicurezza. Forse capendo che è stato causato da mamma e papà, dalle loro mezze verità e dai loro litigi non spiegati.
È importante, quindi, coinvolgere i bambini. Fornendo loro gli strumenti per capire che cosa sta accadendo e che, malgrado tutto, saranno al sicuro con l’amore di entrambi (che rimarranno genitori anche se non saranno più coniugi). La verità è potente e travolgente, ma fa crescere e aiuta a essere coraggiosi nella vita.
* Studio legale Bernardini de Pace