Chirurgia senza bisturi: tutti i vantaggi della chirurgia endoscopica - Affaritaliani.it

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Chirurgia senza bisturi: tutti i vantaggi della chirurgia endoscopica

Giusi Urgesi

La chirurgia endoscopica limita la formazione delle aderenze post operatorie, riduce i tempi di degenza ospedaliera e consente un miglior risultato estetico

Chirurgia endoscopica: tutti i vantaggi dell'endoscopia

 

L'ENDOSCOPIA è una metodica di esplorazione che consente di visualizzare l'interno di un organo o di una cavità corporea attraverso un sistema ottico (un tubo illuminato connesso ad una videocamera e ad uno schermo) introdotto negli orifizi naturali o nella parete addominale. L'utilizzo dell'endoscopia assicura la massima affidabilità nell'interpretazione delle immagini, minimizzando al contempo il rischio di complicanze.

In virtù delle incisioni cutanee e sottocutanee di piccole dimensioni, la CHIRURGIA ENDOSCOPICA, sempre più diffusa, prevede soltanto leggere perdite ematiche con contemporanea minore incidenza della formazione delle tanto temute aderenze postoperatorie. Per non parlare dei risultati estetici nettamente migliori rispetto a quelli ottenuti con la chirurgia convenzionale. La degenza ospedaliera è inoltre limitata a poche ore, con la possibilità di rientrare a casa nello stesso giorno dell'intervento.

Dunque per tutti questi motivi, allorquando eseguibile, la chirurgia endoscopica è attualmente la tecnica operatoria più indicata.

 

Endoscopia cardiaca, bisturi addio: cardiochirurgia sempre più mininvasiva


Ormai sempre più diffusa anche l'ENDOSCOPIA CARDIACA che consente di riparare le valvole del cuore soltanto attraverso un piccolo taglio di 3 centimetri per l'introduzione dello strumento ottico, evitando così incisioni sullo sterno (STERNOTOMIE) lunghe oltre 20 centimetri.

Anche in questi casi minore è l'invasività dell'intervento, migliori sono i risultati dal punto di vista clinico ed estetico, con tempi di degenza limitati e meno possibilità di ricorrere a trasfusioni per imponenti perdite ematiche.

In particolare l'endoscopia cardiaca rappresenta una evoluzione della chirurgia mininvasiva, con la possibilità di introdurre all'altezza del cuore una telecamera e gli strumenti endoscopici per una visualizzazione nettamente migliore rispetto a quella ottenuta col solo occhio umano.

In pratica, l'endoscopia ha consentito ad interventi chirurgici di una certa complessità di trasformarsi in più rapidi interventi di routine, che richiedono tuttavia profonda conoscenza e maestria delle nuove tecniche operatorie.

Lontani dunque i tempi in cui all'inizio degli anni '60 vigeva il motto "GRANDE TAGLIO, GRANDE CHIRURGO"....

Le tecniche endoscopiche hanno richiesto negli anni un inevitabile cambio di prospettiva nel modo di pensare ed agire da parte dei chirurghi.

Ed è proprio da chirurga che penso che, al di là dell'innegabile utilità di metodiche sempre più all'avanguardia, il passaggio non sia stato dei più semplici, sia per la complessità dell'apprendimento delle suddette tecniche, sia per l'aspetto psicologico non meno importante del "vecchio" chirurgo, inizialmente disorientato perché avvezzo da sempre a "metterci le mani"!

Con un atteggiamento puramente nostalgico, triste pensare ad un chirurgo che non possa più sentire gli organi interni palpitargli tra le mani né percepire i vasi sanguigni pulsare vigorosi sotto i propri occhi, a garanzia della vita che scorre.... Perché un monitor consente certamente una migliore visuale tecnica....ma difficilmente può sostituire l'emozione di un campo operatorio tradizionale!

Sicuramente metodiche sicure e meno invasive quelle attuali, ma inevitabilmente le pinze endoscopiche e i robot di sala operatoria, pur guidati dall'uomo, hanno sostituito le mani di quei chirurghi tradizionalisti che se potessero tornare indietro magari non sceglierebbero più di fare i chirurghi alla nuova maniera!
Ovviamente il problema non si pone per gli specialisti in erba e per quelli del futuro che non avranno avuto il tempo di innamorarsi della chirurgia tradizionale, sicuramente più complessa, ma a mio avviso più coinvolgente ed emozionante nei tempi e nei ruoli! La leggeranno sui libri e magari ne immagineranno l'antico fascino....

Sentimentalismi a parte, ben vengano il progresso e le innovazioni chirurgiche ad esso legate, per un sempre crescente interesse per il paziente che rimane il bene primo nell'operato di ogni medico che ha scelto di esercitare la sua nobile professione secondo scienza e coscienza!