Buonasanità

Coronavirus, analisi di un medico dell'emergenza operativo in pronto soccorso

Giusi Urgesi

Virus, troppa leggerezza nei controlli. Panico e ospedali a rischio collasso

È bastato un solo giorno perché l'Italia fosse raggiunta dalla temuta diffusione del Coronavirus (COVID-19)... anzi, un solo giorno per essere la prima in Europa per numero di infettati! 

Alle 10.30 di sabato mattina si contano già due vittime, una in Lombardia e una in Veneto, 27 pazienti accertati positivi in Lombardia, 2 in Veneto e 3 in Lazio, che potrebbero crescere di ora in ora, immaginando le decine e centinaia di persone con cui ognuno dei contagiati ignari è inconsapevolmente venuto in contatto nei 14 giorni o più di incubazione del virus (sotto test 4200 persone nella provincia di Padova e 30.000 persone in isolamento in 9 paesi del Lodigiano). 
 
Una tragedia annunciata dall'occultamento iniziale della diffusione dell'epidemia in Cina, con successiva leggerezza nella gestione dei controlli e della quarantena di tutti coloro che hanno contratto quel virus di dubbia provenienza, forse creato in laboratorio per scopi bellici! 
 
Aereoporti con il solo filtro del controllo della temperatura di passeggeri asintomatici, ma magari nella fase di incubazione del virus e dunque ritenuti sani soltanto perché apiretici! 
Per non parlare di porti assolutamente aperti, stazioni e luoghi pubblici di ogni tipo esposti al passaggio incontrollato di chiunque. 
 
Crescenti fenomeni di razzismo ingiustificato che sicuramente non eliminano il problema....anzi!  Una situazione di difficile valutazione e sfuggita letteralmente di mano. 
 
Hanno voluto invece far credere che tutto era sotto controllo e che, bando agli allarmismi, si trattasse di un banale virus che ha già creato migliaia di decessi nel mondo perché non esiste ancora un farmaco né un vaccino per combatterlo! 
Già....il popolo non deve sapere! 
 
Ci hanno detto di star tranquilli perché il Coronavirus è poco più aggressivo di qualsiasi altro virus influenzale, pur manifestandosi con febbre, tosse secca, polmonite fino all'insufficienza respiratoria spesso letale. 
E allora perché occultarne o sminuirne l'inarrestabile diffusione?
 
Tanti i dubbi che affollano le menti di gente comune e ancor più di quel personale sanitario esposto in prima linea con pochi presidi realmente efficaci per fronteggiare la diffusione del virus, il panico e la rabbia di chi non si è sentito minimamente tutelato da una classe politica che ha probabilmente sottovalutato la reale entità della malattia! 
 
In conseguenza di questo marasma pronto soccorsi presi d'assalto da persone affette da banali forme influenzali o in balia a vere e proprie crisi di panico, con compromissione delle già precarie condizioni delle strutture ospedaliere recettive al collasso. 
 
Vero, tanti i casi di guarigione e questo alleggerisce gli animi, ma mai come in questi casi abbassar la guardia, perché il popolo va assolutamente informato e, nell'attuale emergenza sanitaria, educato alla prevenzione!
 
È per questo che il Ministero della Salute ha emanato un Decalogo di norme assolutamente da seguire e da diffondere per limitare la diffusione del contagio da Coronavirus:
 
1. Lavati spesso le mani 
 
2. Evita il contatto ravvicinato con persone che soffrono di infezioni respiratorie acute 
 
3. Non toccarti occhi, naso e bocca con le mani 
 
4. Copri bocca e naso se starnutisci o tossisci 
 
5. Non prendere farmaci antivirali né antibiotici, a meno che siano prescritti dal medico 
 
6. Pulisci le superfici con disinfettanti a base di cloro o alcol 
 
7. Usa la mascherina solo se sospetti di essere malato o assisti persone malate 
 
8. I prodotti Made in China e i pacchi ricevuti dalla Cina non sono pericolosi 
 
9. Contatta il Numero Verde 1500 se hai febbre o tosse e sei tornato dalla Cina da meno di 14 giorni 
 
10. Gli animali da compagnia non diffondono il nuovo coronavirus 
 
In conclusione non potevo non rivolgere il mio pensiero al medico cristiano cinese Li Wen Liang che ha scoperto per primo il Coronavirus. È stato ingiustamente perseguitato dalle autorità cinesi per aver lanciato l'allarme sulla gravità dell'epidemia, fino all'arresto nel dicembre del 2019. Rilasciato, si è preso sempre cura dei pazienti fino alla sua stessa morte avvenuta per contagio. 
 
Ora per i cinesi e per tanti che ne hanno seguito la triste storia  Li Wen Liang è un eroe, un martire della causa! 
Che il suo sacrificio e il suo testamento morale possano servire da insegnamento e da monito per tutti!