Cronache dal mercato dell'arte
Al Miap la contemporary art internazionale torna alla bellezza
Una risposta ispirata all'Umanesimo contro gli eccessi dell'arte concettuale
Ci saranno il cinese Meng Qing-Nan, protagonista di fiere d'arte in Oriente e Stati Uniti, lo spagnolo Daniel Jurado Navarro, presente al Moma di New York con le sue di sculture, il tedesco Arnd Christian Muller, giunto alla notorietà a Pechino e Shangai per le installazioni realizzate con i martelli “Malleus”. Sono tre fra gli artisti più conosciuti giunti, con altri 34 di 14 Paesi, alla finale della prima edizione del Miap, il Meneghetti International Art Prize.
Un premio che si pone in antitesi rispetto all'establishment internazionale dell'arte contemporanea. Mentre i teorici della contemporary art tendono a sostenere che la bellezza, l'armonia estetica non sono più valori rilevanti e quello che conta in un'opera è soltanto il concetto, il Miap ha chiesto ai partecipanti di interpretare il tema: “La funzione del bello nell’arte come elemento essenziale nella vita dell’uomo”. Un'iniziativa che potrebbe suonare quasi blasfema per le elite della contemporary art, ma che riscopre probabilmente la visione di arte come messaggio universale apprezzabile anche dai non addetti ai lavori. Come era ai tempi dell'antica Grecia, quando tutti gli uomini liberi, dal nobile al maniscalco, commentavano le sculture di Fidia.
Istituito dalla Fondazione di ricerca Scientifica ed Umanistica Antonio Meneghetti, (creata nel 2007 dal professor Meneghetti, il padre dell'ontopsicologia scomparso nel 2013), il Miap si avvale di una giuria internazionale. Presieduta da Pamela Bernabei, presidente della fondazione, con la direzione artistica di Ermanno Tedeschi, curatore e critico d’arte, è composta da Franco Marrocco, Direttore dell’Accademia di Belle Arti di Brera; Masayuki Koorida, Direttore dello Shanghai Sculpture Center; Werner Meyer, Direttore del Museo Kunsthalle Göppingen; Tom Moran, capo Curatore Grounds for Sculpture di Hamilton, New Jersey; Riccardo Cordero, Scultore, artista, già docente presso Accademia delle Belle Arti di Torino; Licia Mattioli, Vice Presidente per l’Internazionalizzazione – Confindustria e A.D. Mattioli SpA; Bruna Biamino, coordinatore del Dipartimento di Fotografia dello IED di Torino.
Il Premio rende omaggio alla filosofia di Meneghetti, che si era cimentato con successo anche nell'arte visiva e nel design, e che, appunto in distonia rispetto al pensiero unico dominante del cosiddetto sistema dell'arte, aveva come linea guida quella di promuovere l'espressione creativa come aspirazione al bello.
Articolato in quattro sezioni (pittura, scultura, moda e design) il Miap rientra nel programma dell'Anno Europeo del Patrimonio Culturale per la valorizzazione della cultura umanistica.