Cronache dal mercato dell'arte
Contemporary Art-Rite Vendite tante, prezzi bassi
All'appuntamento con l'arte contemporanea della casa d'aste milanese, top lot per Lorenzo Marini e delusione per Vanessa Beecroft
Oltre l'80% di venduto, con 34 lotti aggiudicati su 42. La scommessa di Attilio Meoli e Federico Bianchi di dedicare un'asta all'arte contemporanea più recente (indicativamente quella degli anni 2000) sembra essere vinta. In una fase in cui i collezionisti sembrano preferire gli autori storicizzati, un dato così confortante di venduto rappresenta un risultato inatteso. C'è però da dire che i prezzi erano contenuti. Il fatturato totale, diritti inclusi, è stato di euro 56mila. Si direbbe che i responsabili di Art-Rite intendano educare il pubblico alla contemporary art più recente, facendoli avvicinare agli autori con offerte economicamente allettanti. Star della serata è stato Lorenzo Marini: suo il top lot, “Futurtype”, una tecnica mista su lastra in alluminio di cm. 100x100 che, partito da una stima di euro 6.000-8.000 è stato aggiudicato a 12.360 euro (diritti compresi). Ha rispettato le attese l'opera simbolo dell'asta (in copertina nel catalogo), “Blood Madonna” (dalla serie Holy Works) di Andres Serrano, venduto a 7.809 euro (diritti inclusi).
Delusione, invece, per Vanessa Beecroft. La più famosa artista italiana under 50 era presente con due opere minori, due acquarelli e matita su carta. Una è stata aggiudicata a soli 1.000 euro lordi. L'altra è andata addirittura invenduta.
Meoli e Bianchi, come era già successo nella precedente asta di contemporaneo “puro” di Art-Rite, quando venne presentata un'opera incompleta di Maurizio Cattelan, evidentemente non resistono alla tentazione di inserire almeno un nome di forte richiamo, quasi mass market, anche se con lavori di bassa qualità.
Ma bisogna capirli: va bene essere coraggiosi e proporre autori per palati raffinatissimi, ma qualche concessione ai “brand consolidati” bisogna pur farla.