Cronache dal mercato dell'arte

Non solo Cattelan. Lorenzo Marini protagonista nelle aste internazionali con l'opera "Blackhole 10" a Palais Dorotheum Wien

Di Milo Goj

Con la vendita di "Blackhole 10" a Palais Dorotheum Wien, il Maestro padovano conferma la sua crescita nel mercato dell'arte

Lorenzo Marini protagonista nelle aste internazionali con l'opera "Blackhole 10" a Palais Dorotheum Wien

La clamorosa vendita di Comedian, la cosiddetta “Banana di Cattelan” a Sotheby’s New York, per oltre 6 milioni di dollari, ha creato una tempesta mediatica, monopolizzando l’attenzione del “Sistema dell’arte”. Ma c’è un altro artista italiano che nei giorni scorsi è stato protagonista di un risultato significativo in un’asta internazionale.

Lorenzo Marini, caposcuola della TypeArt, ha visto aggiudicare a Palais Dorotheum Wien la sua “Blackhole 10”, tecnica mista su tela, di cm. 100x100, per 41.600 euro. L’opera ha sfiorato il record del Maestro, realizzato qualche mese fa a Capitolium art, quando “Futurtype 2019” aveva sfiorato quota 45 mila euro.

Va comunque precisato che l’opera era molto più grande di quella battuta a Vienna. Il risultato di Dorotheum  appare dunque ancora più lusinghiero. Le cifre mostrano una crescita costante: dalla prima presenza in asta, quando “Typevisual D” venne aggiudicato a 10 mila euro, Marini ha via via macinato record. Ma la vendita di Dorotheum segna una svolta non solo per il prezzo di aggiudicazione.

Dopo essere stato presente ad Art-Rite, Capitolium, Pananti, Meeting Art, Farsetti, il Maestro ha debuttato in una grande casa internazionale. Dorotheum è tra le prime 5 auction house europee e la prima nell’ Europa centrale. Sono veramente pochi i contemporary artist italiani a essere accettati da prestigiose case d’asta internazionali, anche perché il più delle volte il loro mercato e la loro notorietà si ferma a Ventimiglia e a Chiasso. Per questo la presenza in un tempio come Palais Dorotheum rappresenta una consacrazione.

Del resto, Marini, che è padovano come Cattelan, ma vive tra Milano e Los Angeles, ha sempre avuto una vocazione internazionale ed è da anni apprezzato oltre confine. Dopo le prime mostre in Italia, tra cui nel 2015, la personale “Visual” all’Oberdan, all’epoca tra le più prestigiose sedi espositive milanesi, ha collezionato presenze prestigiose in tutto il mondo. È stato protagonista di solo exhibition, tra le varie capitali dell’arte, a New York, alla Georges Berger Gallery, a Los Angeles, alla Bruce Luxury Gallery, a Parigi, alla Galerie Sifrein.

Nel 2018 ha partecipato, unico italiano insieme a Michelangelo Pistoletto, alla Wester China International Biennale. Con l’Oriente, Marini ha un feeling particolare. Solo quest’anno ha portato al World Art Expo di Seul la mostra “Raintype”, mentre ha da poco inaugurato “Typeart Beijing”, presso la prestigiosa galleria-teatro Dongyuan, nella zona di piazza Tienanmen. Nel curriculum di Marini non poteva mancare la più prestigiosa rassegna d’arte del mondo, la Biennale di Venezia, dove è stato tra gli artisti presenti ufficialmente nell’edizione appena conclusa.