Lo sguardo libero

Antonio Tavani: “Giorgia Meloni ci insegna a evitare scorciatoie”

Di Ernesto Vergani

“I numeri in Abruzzo danno ragione a Marco Marsilio”

"I Comuni amministrati dal centro-destra nella nostra Regione sono un modello virtuoso nazionale"

Un incontro/intervista con Antonio Tavani, 60 anni, sindaco al terzo mandato di Fara San Martino (Chieti), fondatore del partito di Fratelli d' Italia in Abruzzo con Etelwardo Sigismondi. Una lunga esperienza in campo amministrativo fin dal 2001: sindaco e vicepresidente della Provincia di Chieti, presidente Ater dal 2019 al 2022, una particolare sensibilità politica e amministrativa per le zone interne, il turismo e l'ambiente. Sposato con Lorenza, ha quattro figlie di cui va molto fiero.

Antonio Tavani si racconti? Quale la stella polare del suo impegno politico?

La parola d’ordine del mio impegno politico è sempre stata “territorio”. Sono partito da qui, nemmeno giovanissimo, 22 anni fa, e radicato a questo territorio sono rimasto fino ad oggi con coerenza. Perché il territorio ci insegna ogni giorno le sue difficoltà, la capacità di risolvere o di essere resilienti, il dovere di inventarsi, di essere innovativi, alcune volte di incassare dei no per ripartire più forti e motivati di prima. Oggi ho 60 anni, sono Sindaco di Fara San Martino al terzo mandato. Nato in Alleanza Nazionale, sono fondatore in Abruzzo di Fratelli d'Italia con Etelwardo Sigismondi, oggi senatore della Repubblica.

“Da sempre accanto alla gente, da sempre accanto a Giorgia Meloni”, questa sorta di slogan che utilizza, che significa?

Significa coerenza, credibilità, affidabilità. Mettere la soluzione davanti al proprio “io”, significa sapere essere opposizione e maggioranza in base al volere del popolo, significa saper vincere e saper perdere. Significa imparare ogni giorno, per tentare di vincere la volta successiva, o anche la volta successiva. Significa vivere senza scorciatoie.

Cos’è oggi la politica e cosa dovrebbe essere? 

Oggi è troppo sondaggio e poco risultato da lavoro. Dovrebbe tornare ad avere una visione pluriennale, niente si realizza per caso o in un giorno. La politica dovrebbe essere visione, programmazione, ascolto. 

Lei è segretario del sottosegretario di Stato Fausta Bergamotto.

A fianco del sottosegretario Fausta Bergamotto, negli ultimi dodici mesi abbiamo aperto un fronte di studio, ascolto e ricerca sulle peggiori crisi aziendali della nazione. Fausta è una donna forte, intelligente ma al tempo stesso mai fuori dalle righe, un personaggio che fa della politica “sottovoce” il suo must. Io imparo ogni giorno, nel mio piccolo metto a disposizione un’esperienza di impresa con una storia lunga 33 anni a cui sommo l' esperienza amministrativa. L' Abruzzo è una regione meravigliosa, per storia, gente, generosità. Va fatta risaltare attraverso il compito di amministratori e politici capaci ed attenti, ed è ciò su cui stiamo lavorando, collegare sempre di più l’Abruzzo con Roma che è la capitale del mondo.

Cosa farebbe in più per la “sua” provincia di Chieti? Quali le azioni principali?

La politica deve recuperare una particolare sensibilità per le zone interne, il turismo e l'ambiente. Credo che il mix di risorse oggi disponibili in Abruzzo (aree protette, costa, montagna, siti culturali, agroalimentare e industria) debba trovare sempre maggiore sostegno e rilancio, insieme al tema delle infrastrutture. Le zone interne non possono essere lasciate indietro, come diceva Ignazio Silone, la nostra terra ha sempre preso le migliori risorse dalla montagna.

Si può parlare di amore per la politica e per la gente? 

Certamente. E sono coincidenti. Non c‘è amore per la politica senza la gente, l’autoreferenzialità è negativa, dannosa ed egoista. Non fa per me. Mi ritengo umilmente un generoso.

Le prime azioni che farà qualora diventasse consigliere regionale?

Entrare nella macchina amministrativa, che conosco solo da lontano. Spesso le cose si continuano a fare, bene o male, per abitudine. Io vorrei essere il protagonista, insieme alla squadra, del prossimo quinquennio.

L’Abruzzo può tornare ad essere una delle Regioni più fiorenti a livello economico come lo è stato in passato? 

I numeri già danno ragione all’azione di Marco Marsilio, che noi vogliamo confermare alla presidenza della Regione Abruzzo. Il Covid è stato superato brillantemente, i numeri dell’export abruzzese sono da capogiro, ci sarà da lavorare e finalizzare quanto seminato per le infrastrutture. Io ci sono per dare il mio contributo.

Cosa pensa delle Comunità energetiche? Come evolveranno in Abruzzo?

Da amministratore di piccoli entri dell’interno, ho sempre pensato che le reti, di ogni sorta, siano un valore aggiunto. A maggior ragione se a mettersi insieme sono tanti piccoli e/o grandi consumatori di energia, che magari la producono e la consumano in momenti diversi della giornata. La Comunità energetica può essere il volano di una doppia risposta, dal punto di vista ambientale con l’implementazione di nuovi e più performanti impianti di energia rinnovabile; e in secondo luogo sotto l’aspetto economico-sociale: essere utili socialmente, quindi risparmiare facendo risparmiare l’ambiente. Non è straordinario? 

Un augurio? 

Una Regione Abruzzo che sappia essere orgogliosa della sua identità, della sua storia secolare, dei suoi paesaggi, della sua gente.