La morte di Bertolucci, quel (grave) ritardo delle scuse alla Schneider
La richiesta di perdono per la celebre sequenza del burro arrivarono dopo la morte dell’attrice
Figlio del poeta Attilio, muore a 77 anni Bernardo Bertolucci (era nato a Parma nel 1941), regista maggiore, autore tra gli altri de “Il conformista”, “Novecento”. “L’ultimo imperatore”, che gli valse nel 1982 l’Oscar alla regia e alla sceneggiatura non originale.
Benissimo, giustissime l’ammirazione e le lodi. L’attenzione dei media cade naturalmente (il sesso vende sempre bene) sull’ “Ultimo tango a Parigi”, il film del 1972 con Marlon Brando e Maria Schneider con la famosa sequenza del burro in cui Brando simula lo stupro della Schneider.
Quella scena fu girata – per ottenere l’effetto della verosimiglianza…?! - senza anticiparla alla Schneider, che subì senza essere consenziente. Dopo il film Maria cominciò a drogarsi, patì per tutta la vita angherie, ironie (si può immaginare: “Del burro Signora?”), umiliazioni. Le scuse di Bertolucci arrivarono nel 2012, 40 anni dopo il film, ma Maria non poté né accoglierle né respingerle perché era morta un anno prima, nel 2011. - Anche Brando sembra ovviamente essere stato complice per così dire -.
Quindi? Ciò parrebbe grave. La prova che la mentalità maschilista era (come ricorda qua e là senza troppa convinzione - perché si tratta di arte… - il movimento #metoo) ed è diffusa anche nel mondo culturale… anzi in modo peggiore. Il vero ragionamento (ma bisognerebbe dire l’alibi) che c’è sotto è: “Noi che siamo lontani in quanto colti dagli animali… possiamo paradossalmente comportarci come loro”.
Si tralasci l’aspetto dell’eros nel senso classico del termine e il fatto che l’arte e la letteratura sono piene di storie d’amore e di sesso, ma questa della Schneider nell’ ”Ultimo tango a Parigi” sembra essere un’ altra storia.
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