Politicamente scorretto
Domodossola, siamo sicuri che la scrupolosità del sindaco sia razzismo?
Sindaco di Domodossola, Lucio Pizzi, esponente del Centrodestra eletto nel 2016,dopo qualche segnalazione di alcuni suoi cittadini, si rivolge al direttore della Asl del VCO chiedendo delucidazioni riguardo l'utilizzo degli ambulatori delle vaccinazioni.
Ecco il testo della missiva: “Mi viene segnalato con preoccupazione che nello stesso locale vengono vaccinati migranti richiedenti protezione internazionale e bambini in tenerissima età.
Purtroppo sappiamo che i migranti non hanno alle spalle anamnesi che possano escludere situazioni di pericolo per la collettività, anzi sono spesso portatori di malattie contagiose.
La situazione desta ancor più preoccupazione perché i bambini in tenerissima età che si ritrovano a stretto contatto con i migranti non hanno ancora completato il ciclo dei vaccini obbligatori.
Mi preme quindi chiederLe di rassicurarmi rispetto a quanto sopra esposto confidando che quanto segnalatomi non corrisponda a realtà.
In caso contrario ritengo indispensabile che si provveda diversamente, organizzando il servizio in modo da evitare tali situazioni e da garantire prima di tutto la tutela dei nostri bambini e delle nostre famiglie”.
Purtroppo sappiamo che i migranti non hanno alle spalle anamnesi che possano escludere situazioni di pericolo per la collettività, anzi sono spesso portatori di malattie contagiose.
La situazione desta ancor più preoccupazione perché i bambini in tenerissima età che si ritrovano a stretto contatto con i migranti non hanno ancora completato il ciclo dei vaccini obbligatori.
Mi preme quindi chiederLe di rassicurarmi rispetto a quanto sopra esposto confidando che quanto segnalatomi non corrisponda a realtà.
In caso contrario ritengo indispensabile che si provveda diversamente, organizzando il servizio in modo da evitare tali situazioni e da garantire prima di tutto la tutela dei nostri bambini e delle nostre famiglie”.
Il direttore della Asl ha dato risposta con un comunicato stampa nel quale afferma che "l’organizzazione in essere prevede che le sedute siano differenziate in modo che non ci sia mai coincidenza tra le sedute vaccinali pediatriche, per gli adulti e per i richiedenti asilo".
Caso, risolto, si direbbe visto quanto asserito dal direttore che fa seguito ad una normale e assolutamente pertinente richiesta fatta dal primo cittadino responsabile della salute pubblica come prevede la legge 833/1978 e dal D.lgs 112/1998.
E allora qual è la "notizia"? La notizia che sta facendo il giro di tutti i mass-media compreso il programma di LA 7 , "L'aria che tira estate" di oggi, è che tale scambio epistolare ha provocato lo sdegno dei soliti benpensanti, radical chic, progressisti mondialisti, che non hanno mancato di tacciare di razzismo, xenofobia e compagnia cantando, il sindaco della città del Verbano-Cusio-Ossola.
Antonello Caporale de "il Fatto quotidiano" ospite in studio ha accusato "di voler instillare il sentimento cattivo già in un tempo in cui la paura dell'altro produce diffidenza e produrla , lei sindaco, dal suo ufficio , un cittadino mi ha scritto, senza sentire prima un medico per capire se questo cittadino aveva ragione o torto prima di distribuire all'Italia il volto del razzismo".
Non credevo alle mie orecchie.
Ero certo di assistere ad una situazione kafkiana.
In sintesi, un sindaco, responsabile della salute pubblica, riceve una segnalazione da un suo cittadino in cui si descrive una situazione potenzialmente pericolosa per la salute dei bambini, si rivolge al direttore della ASL che lo rassicura , quindi caso chiuso e viene tacciato di razzismo e xenofobia ?
Pazzesco.
Pazzesco perchè si contravviene ad ogni regola del buon senso.
Come, giustamente, insegna un vecchio proverbio "meglio prevenire che curare", si è compreso come nella battaglia contro qualunque malattia per la salute e la longevità delle persone sia importantissima la prevenzione.
Una attività composta da esami, visiti, vaccinazioni, check up periodici che permettono di intervenire prontamente nel combattere ogni patologia consentendo di ottenere una più celere guarigione o allungando l'aspettativa di vita. Non solo. Con una prevenzione capillare è dimostrato come la spesa sanitaria a carico dello Stato sia notevolmente inferiore rispetto alle cure con malattie conclamate.
Un rapporto di costi benefici senza dubbio positivo per la casse dell' erario e la qualità della vita dei cittadini.
E, invece, no.
Tale comportamento, nella fattispecie, si stigmatizza, perchè è sinonimo di razzismo.
Si accusa un sindaco di "instillare un sentimento cattivo", di "distribuire il volto del razzismo", "di produrre diffidenza".
Ma come, spessissimo vengono accusati di menefreghismo, pressappochismo e superficialità gli enti pubblici, i rappresentanti delle istituzioni, i responsabili della salute pubblica o della sicurezza e allorché un Primo cittadino si comporta diligentemente come prevede la normativa lo si accusa di voler creare allarmismo, peggio, xenofobia ?
Probabilmente taluni benpensanti, solidali, globalisti, terzomondisti, spesso presenti nei salotti televisivi politicamente corretti, ignorano che gli infanti hanno difese immunitarie bassissime, cagionevoli di salute, e che una promiscuità con persone adulte (sottolineo adulte, non solo immigrate) portatori sani di malattie o ammalati, può creare pericoli di contagio.
Un contagio che può verificarsi anche per negligenza degli operatori sanitari come accaduto presso l'ospedale di Trento lo scorso anno quando la piccola Sofia Zago morì per aver contratto la malaria a seguito di un contagio con strumenti clinici infetti (un' infermiera è accusata per omicidio colposo). Ma cosa volete che sia la prevenzione, l' attenzione, la diligenza, la salute pubblica a fronte di un presunto, inesistente, immaginario, insussistente, infondato atteggiamento razzista di un esponente politico di quella becera, retrograda, rozzista, xenofoba destra ? L'importante e difendere senza e senza ma e "qualunquemente" l'ideologia elevata a dogma universale.