Rocca sbrocca
Filming Italy - Los Angeles, il woman power parte dal cinema
Sono appena tornata da Los Angeles e mi sento ancora adrenalinica per la vitalità dell’ondata di energia al femminile che è esplosa quest’anno al Filming Italy - Los Angeles 2020 grazie anche al supporto a alla grande partecipazione dei rappresentanti dell’industria cinematografica italiana e internazionale. Quest’anno, infatti, la quinta edizione del Filming Italy - Los Angeles è stata dedicata proprio alle donne. Non solo le protagoniste del cinema italiano del passato e del presente, ma a tutte le donne che lottano quotidianamente per la loro identità, con la forza e il coraggio che le contraddistinguono.
Il Festival, che curo come ideatrice e in qualità di Direttore Artistico, promuove l’Italia come set cinematografico e ponte tra la cultura americana e italiana, e il mio l’auspicio in tale direzione, è che questo impulso all’insegna del woman power si diffonda come occasione per valorizzare il ruolo delle donne nel mondo del cinema.
La quinta edizione Filming Itay Los Angeles che si è tenuto dal 20 al 22 gennaio presso l’Istituto di Cultura di Los Angeles e l’Harmony Gold Theather è stata anche all’insegna dell’italianità. La madrina di quest’anno è stata la nostra Claudia Gerini. Ma molte sono state le ospiti donne protagoniste del cinema internazionale. Dalla pluripremiata attrice australiana Jacki Weaver e Chelsea Winstanley, produttrice di Jojo Rabbit, fino alla regista Maria Sole Tognazzi e tante altre numerose attrici, attori, registe e produttrici italiane e internazionali che sono state premiate durante il Festival per valorizzare le professionalità al femminile.
Anche io, come donna e Direttore Artistico di un Festival, cerco quotidianamente di lottare per l'uguaglianza dei diritti e per supportare il lavoro professionale di tantissime registe, produttrici, attrici e sceneggiatrici.
Novità di quest’anno di cui sono moto orgogliosa è stata la collaborazione con Women In Film, TV e Media Italia un’organizzazione no-profit nata a Los Angeles nel 1973 e diffusa in tutto il mondo che sostiene le donne che lavorano nel mondo del cinema e si batte per i diritti e la valorizzazione delle donne per un settore più equo attraverso programmi di sensibilizzazione, incentivi e sostegno legale.
In particolare, in un’ottica di woman power, mi sembra opportuno segnalare un dato che emerge da uno studio del 2019 presentato proprio da WIF: solo il 10% delle produzioni cinematografiche mondiale sono realizzate da registe donne mentre il restante 90% da uomini. Decisamente eloquente come dato. C’è ancora molto da fare.
Il tema delle pari opportunità è un argomento molto attuale ma non mi piace l’idea delle quote tra uomini e donne. Parlando di Cinema mi piacerebbe che si potesse fare un discorso organico che consideri la qualità di un prodotto realizzato dalle donne, organizzato nell’industria in maniera sistematica anche nelle iniziative di promozione e a i festival in modo che dedichi sempre più spazio alle produzioni al femminile.
Bisogna avere fiducia nell’operato delle donne nel Cinema perché le donne possono dare sfumature diverse ad una storia proprio perché hanno una sensibilità diversa. Alla fine è risaputo che in una coppia che va al cinema chi sceglie il film è sempre la donna. Ci sarà un perché.
Parlo di fiducia perché dare un budget per le produzioni alle donne in primis deve partire dai produttori che devono avere fiducia a investire nella figura di regista donna o delle produttrici stesse quando (dati alla mano) quasi la totalità delle produzioni le realizzano per l’appunto registi uomini. In realtà, sono numerose le donne che vorrebbero cimentarsi dietro la cinepresa
Si prenda come esempio Patty Jenkins regista del film “Wonder Woman” un film di supereroi che ha avuto anche successo al box office o per rimanere in Italia, Maria Sole Tognazzi con la serie tv “Petra” in uscita quest’anno. Ma non esistono solo le grandi produzioni per realizzarsi. L’attrice Rosario Dawson ha prodotto il documentario “L.A Women Rising”, per dire che laddove si hanno delle buone idee anche gli short film sono un’occasione da cui partire.
Insomma, è importante incoraggiare le donne a realizzare idee innovative ma poi bisogna anche poterle realizzare in modo che non rimangano solo buone idee. Il mio vuole essere uno stimolo nel prospettare un’apertura nel far sì che sempre più registe donne siano messe alla prova senza dover rappresentare un’eccezione.