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Caso Regeni, il gup di Roma trasmette gli atti alla Corte Costituzionale
La procura aveva sollevato la questione di legittimità costituzionale su una norma del codice di procedura penale che aveva bloccato il processo
Caso Regeni, il gup Roma: "La 'zona franca' di impunità operata dall'Egitto è una scelta anti-democratica"
''Di fatto lo Stato egiziano rifiutando di cooperare con le Autorità italiane, sottrae i propri funzionari alla giurisdizione del giudice italiano, creando una situazione di immunità non riconosciuta da alcuna norma dell'ordinamento internazionale, peraltro con riguardo a delitti che violano i diritti fondamentali dell'uomo universalmente riconosciuti. Tale situazione di immunità determina una inammissibile ‘zona franca’ di impunità per i cittadini-funzionari egiziani nei confronti dei cittadini italiani che abbiano subito in quel Paese dei delitti per i quali è riconosciuta la giurisdizione del giudice italiano in base alle convenzioni internazionali’’ scrive il gup di Roma Roberto Ranazzi.
"La scelta delle Autorità egiziane di sottrarre i propri cittadini alla giurisdizione italiana per l'accertamento delle responsabilità in ordine a delitti che ledono i diritti inviolabili dell'uomo, è una scelta anti-democratica, autoritaria – sottolinea il giudice - che di fatto crea in Italia, Paese che si ispira ai principi democratici e di eguaglianza, una disparità di trattamento rispetto ai cittadini italiani e ai cittadini stranieri di altri Paesi, che in casi analoghi verrebbero processati’’.