Cinefestival

Pesaro: il cinema attraverso le immagini

Si è svolta la seconda Tavola Rotonda in Pescheria - Centro Arti Visive sulla novità di questa edizione del Festival

(RI)MONTAGGI - IL CINEMA ATTRAVERSO LE IMMAGINI
ANNUNCIATO IL VINCITORE DI QUESTA SEZIONE:
MANNEQUIN DI RICK NIEBE
 

 
Si è svolta la seconda Tavola Rotonda in Pescheria - Centro Arti Visive sulla novità di questa edizione del Festival, il concorso (Ri)montaggi - il cinema attraverso le immagini (videoessays, recut, mashup e remix). Hanno partecipato Andrea Minuz e Chiara Grizzaffi, curatori della sezione, Federico Rossin e i giurati Tommaso Isabella e Rinaldo Censi, chiamati a decretare il vincitore insieme a Daniela Persico. Andrea Minuz ha aperto l’incontro definendo il videoessay “uno strumento a scopo didattico formidabile per ripensare il cinema oggi” e augurandosi di costituire nell’ambito della Mostra un workshop permanente dedicato ai video saggi, a questi lavori che rimontano e remixano le immagini cinematografiche per interrogarne il significato. Chiara Grizzaffi, parlando della sua esperienza come docente presso la IULM di Milano, ha evidenziato “la prossimità e l’affezione sensibile all’oggetto filmico da analizzare e studiare” insita nella pratica del video saggio. Ad accendere il dibattito sull’argomento è stato però Federico Rossin.“In questi lavori ritrovo dei progetti autoreferenziali e astorici, che nelle loro forme più interessanti sono al limite delle glosse. Non li chiamerei video saggi, ma piuttosto studi visuali”. Su posizioni meno radicali è rimasto Tommaso Isabella, il quale ha comunque riconosciuto come necessaria la presenza di un’idea di montaggio pregnante, per non incorrere nel duplice rischio di un prodotto troppo pedagogico o, all’inverso, troppo creativo o ludico. “C’è molta didattica e poca analisi nei lavori visionati, ma non escludo che si possa trattare di un punto di partenza ancora da approfondire”, ha aggiunto Rinaldo Censi, in sostanziale accordo con le opinioni dei colleghi. La parola torna a Andrea Minuz che si oppone alla separazione tra dimensione ludica e riflessione critica. “Gli studenti oggi vogliono fare e non solo ascoltare. Il video saggio aiuta a colmare il divario tra la teoria e la pratica e ad azzerare la distanza tra professore e studente”. Gli interventi dal pubblico si mostrano in favore di questa iniziativa, individuando nella forme del videoessay la nuova frontiera dell’editoria cinematografica. Al termine della tavola rotonda, è stato poi annunciata l’opera vincitrice del concorso, tra i sette selezionati: Mannequin di Rick Niebe. “Abbiamo apprezzato la collisione di materiali eterogenei e voluto premiare l’azzardo di un progetto che, a differenza degli altri lavori, non si è fatto assorbire dal testo originale”, ha concluso Tommaso Isabella.


LA MOSTRA INTERNAZIONALE DEL NUOVO CINEMA RICORDA ABBAS KIAROSTAMI, OSPITE DELL’EDIZIONE DEL 1990
 
 
Nel corso dell’edizione del 1990 della Mostra del nuovo cinema,  primo anno della direzione di Adriano Aprà, alla presenza di molti registi, fra cui Abbas Kiarostami, fu programmata una retrospettiva sul cinema iraniano, accompagnata da un  libro con tanti saggi originali di critici, saggisti e studiosi della cultura iraniana.
Oggi a Pesaro, Bruno Torri, cofondatore con Lino Miccichè della Mostra del nuovo cinema, così ha ricordato il maestro del cinema morto ieri a Parigi : “ripenso al viaggio al festival di Teheran insieme ad Aprà per organizzare la retrospettiva : lì abbiamo conosciuto Kiarostami, maggior regista iraniano. Era una persona che aveva un grande amore per il cinema e per la cultura del proprio paese e che sapeva fare un cinema di ricerca, molto connotato autorialmente e stilisticamente e nello stesso tempo con un alto tasso di comunicazione, oltre che di sostanza estetica. Il cinema mondiale perde con lui una delle più grandi figure del cinema che hanno lavorato a cavallo del Novecento e dell’attuale secolo”.