Roma, 20 lug. (askanews) - Quasi 50mila contagi da coronavirus sul lavoro denunciati al 30 giugno. Lo rileva l'Inail, nel sesto report nazionale integrato dall'analisi aggiornata delle infezioni di origine professionale a livello territoriale: sono 965 le denunce in più rispetto al monitoraggio precedente del 15 giugno. I casi mortali sono 252 (+16 rispetto a circa un mese fa), concentrati soprattutto tra i lavoratori over 50.Per quanto riguarda i decessi si tratta soprattutto di uomini (82,5%) e nelle fasce 50-64 anni (69,8%) e over 64 (19,5%), con un'età media dei deceduti di 59 anni. Prendendo in considerazione il totale delle infezioni di origine professionale segnalate all'Istituto, invece, il rapporto tra i generi si inverte - il 71,6% dei lavoratori contagiati sono donne - e l'età media scende a 47 anni.Inoltre, più di otto denunce su 10 sono concentrate al Nord: il 56,2% nel Nord-Ovest e il 24,2% nel Nord-Est, seguiti da Centro (11,8%), Sud (5,7%) e Isole (2,1%). Concentrando l'attenzione sui contagi con esito mortale, la percentuale del Nord-Ovest rispetto al totale sale al 58,3%. La Lombardia risulta la regione più colpita: con oltre un terzo dei casi denunciati (36,1%) e il 44,8% dei decessi. Il 30,2% dei 18.032 contagi sul lavoro denunciati nel territorio lombardo riguardano la provincia di Milano, ma con 32 decessi la provincia di Bergamo conferma il primato negativo per i casi mortali.Con il 40,6% dei contagi denunciati, oltre l'83% dei quali relativi a infermieri, la categoria professionale dei tecnici della salute si conferma la più colpita dal virus, seguita dagli operatori socio-sanitari (21,3%), dai medici (10,5%), dagli operatori socio-assistenziali (8,7%) e dal personale non qualificato nei servizi sanitari, come ausiliari, portantini e barellieri (4,7%).