Mosca, (askanews) - In Russia per "farsi conoscere, cercare collaborazioni e gestire pazienti russi", ma anche interazioni tra l'Università del Policlinico Gemelli e gli atenei della Federazione. Ecco la testimonianza del Direttore Customer Care Policlinico Gemelli, Gabriele Cappelletti, che racconta la nuova strategia di quello che da Giovanni Paolo II venne definito scherzosamente il III Vaticano."In Russia ci siamo perché come ospedale ci sentiamo tra i migliori che si possono trovare in Europa e forse nel mondo e ci sembra anche utile per noi e per il nostro Paese dare l'opportunità di farci conoscere attraverso questo, cercare collaborazioni e attrarre anche dei pazienti russi che noi saremo in grado di curare"."Ho tantissimo rispetto di questo Paese. Noi innanzitutto cercheremo delle collaborazioni, tra la nostra Università e le Facoltà di Medicina russe, il nostro ospedale e gli ospedali russi e costruire una base su cui si possa creare un flusso di pazienti e di scambio dei contenuti e della divulgazione delle conoscenze mediche".