Se una notte d’estate ci trovassimo a volteggiare in mare aperto probabilmente ci ritroveremmo immersi in una misteriosa oscurità: profonda, seduttrice, senza fine. E in questa oscurità, insieme alle stelle, potremmo ritrovarci ad osservare piccole luci che, timidamente, squarciano il buio. Tante ammiraglie sparse per il mondo che illuminano la notte. Gli occhi del mare, gli occhi con cui misteriosamente il mare guarda il mondo e improvvisamente riesce a ridargli vita.
Il mondo è cambiato e con lui le sue abitudini, tanto in terra quanto in mare. Eppure, in questi venti di cambiamento e trasformazione, tenaci e resilienti queste luci non si sono spente. E così è stato per Costa Luminosa, ammiraglia di Costa Crociere, dall’anima artistica e autosufficiente. Una nave che è un mondo: una città itinerante piena di meraviglie. Una nave che è un’opera d’arte così come la statua nata dal genio di Botero che, “sottilmente ironica” e languidamente sdraiata, guarda i passeggeri che negli anni si sono incamminati per i suoi corridoi. Lo sguardo è fisso, dorato, penetrante e con i suoi occhi di bronzo sembra instaurare un dialogo senza fine con i suoi compagni di viaggio. Una donna è l’anima dell’ammiraglia e lo sguardo di una donna sembra guardare verso un futuro resiliente in continuo divenire.
Un futuro che ha saputo trasformare il concetto tradizionale di crociera in seguito alla pandemia di Covid-19 verso i nuovi orizzonti della "sostenibilità ambientale e della protezione dei passeggeri che sono oggi assolutamente centrali" dichiara Mario Zanetti, Direttore Generale di Costa Crociere alla ripartenza di Costa Luminosa ad Affaritaliani.it