Di Giordano Brega
Il tuo Skianto dal teatro alla tv. Quanto ci sarà in televisione del tuo spettacolo teatrale? “Dello spettacolo teatrale in televisione c’è poco. Nel senso che il teatro è bello farlo e vederlo in teatro. Però è un monologo che parla moltissimo in televisione, quindi abbiamo estrapolato un po’ il concetto proprio del titolo, ossia ‘Skianto’, che per me ha l’accezione dello stupore. Cioè la vita arriva e ti travolge di… vita. E che questo può solo che stupire". Lo spiega Filippo Timi ad Affaritaliani.it "Dello spettacolo teatrale ho preso la figura di questa persona nata con la scatola cranica sigillata. E in Skianto Fantastico Show l’abbiamo portata all’interno di questo show fantastico che fa, per l’appunto, riferimento ai grandi spettacoli del sabato sera. Quindi c’è il personaggio che porto in scena, però è come se tutto intorno gli avessimo costruito uno show che celebrasse… il grande show del sabato sera. Mantenendo la sigla, il presentatore, i balletti, i vari ospiti, i monologhi, le gag…"
Invece Skianto Sanremo…
“Anche in questo caso ci siamo ispirati a un grande evento che è quello del Festival. Inventandoci tutta una serie di monologhi sui ‘se’. Perché non abbiamo preso un Sanremo a caso, ma quello del 1967, quello della tragica scomparsa di Tenco. Da lì siamo partiti a scrivere, ad immaginarci, proprio una serie di ‘se’…“
Ossia…
“Cosa sarebbe il mondo se non esistesse la televisione, Cosa sarebbe il mondo se non esistesse la musica. Che cosa sarebbe stato il mondo se in quel Sanremo del ’67 Tenco non fosse stato escluso dalla gara. E anche in questo caso abbiamo cercato di stupirci. Ovvero, mantenendo tutti i vari elementi che appartengono a Sanremo. Come i fiori, impossibile immaginare un festival senza. In questo caso ci stupiamo perché i fiori ‘parlano’, e quindi si raccontano. Oppure la scelta dei brani, fatta insieme a Raphael Gualazzi che cura la direzione musicale per il Festival. Anche in questo caso la scelta è stata cercando delle canzoni che, ri-arrangiate secondo il gusto un po’ vintage dell’epoca, potessero fare Skianto….”
Gli ospiti annunciati (Baudo, Parietti, Vanoni), l’omaggio a Fantastico e Sanremo… A te cos’è rimasto di quella tv?
“Di tutto quel mondo - di Sanremo dei vari Fanstastico Show - è rimasto appunto lo stupore. Il Festival mi ha accompagnato in tutta la mia vita. Era un appuntamento che io, con mamma, papà e mia sorella guardavamo. E poi il giorno dopo a scuola commentavamo. Quando arrivò Loredana Bertè con in pancione, o Vasco Rossi a cantare ‘Vita spericolata’, Eros Ramazzotti di cui tutte le mie amichette erano fan. O quest’anno con Achille Lauro… E quindi mi porto dietro quello che potrei chiamare ‘affetto’. Verso un evento televisivo che, attraverso le canzoni, esprime uno spaccato sociale contemporaneo”
E Fantastico…
“Uguale. Perché era l’appuntamento del sabato sera. E quindi le sigle, i balletti, le vallette, i colori… E poi i miei riferimenti sono abbastanza anni ’80 perché sono le prime trasmissioni che mi facevano sognare. E quindi mi è rimasta la maestria di un grande show”. E POI... GUARDA LA VIDEO INTERVISTA A FILIPPO TIMI.
FILIPPO TIMI PRESENTA "SKIANTO" - DUE ONE MAN SHOW SU RAI3 E UN DISCO OMAGGIO A FRED BUSCAGLIONE
Due prime serate su Rai3 - giovedì 13 e 20 febbraio prodotte da Rai3 in collaborazione con Ballandi – e un disco – prodotto dalla Sugar - che reinterpreta i più grandi successi di Fred Buscaglione: questi i due inediti progetti dal nome Skianto realizzati da Filippo Timi, artista eclettico tra i più amati del panorama nazionale. Ispirato al fortunato spettacolo teatrale del 2014, SKIANTO su Rai3 è in realtà un grande omaggio alla televisione, un’operazione inedita che rilegge, con un linguaggio del tutto originale, due pietre miliari della storia della tv italiana: il Festival di Sanremo e i grandi show del sabato sera degli anni 80. Filippo Timi debutta in televisione con un spettacolo che gli assomiglia: sorprendente, irriverente, ironico, ma anche elegiaco, un caleidoscopio di elementi che si alternano completandosi. Da una parte la filosofia che sottende a tutta l’arte di Timi, quella dello SKIANTO, ovvero lo stupore che sempre ci coglie davanti alla vita: dalla nascita, all’amore, dalle scoperte più piccole alle più grandi. Da qui il gusto per gli accostamenti spiazzanti, per i colori, per l’ironia, per il gioco, per un mondo variopinto di emozioni, una montagna russa di sentimenti e stati d’animo.
Dall’altra l’affetto e il culto per la Televisione con la quale generazioni intere sono cresciute e per le quali rappresenta un membro della famiglia che “si posiziona tra la foto del matrimonio dei tuoi genitori e quella del tuo primo giorno di scuola”. Da questi ingredienti sono nati due show completamente diversi tra di loro eppur complementari, divertenti e poetici insieme che mescolano musica, monologhi, mise en scène e ballo con trovate originali, fuori dagli schemi eppur immediatamente comprensibili perché giocano con l’immaginario collettivo e con emozioni universali. Il punto di vista è sempre inaspettato, la diversità sempre intesa come risorsa, uno sguardo nuovo al quotidiano, la possibilità di guardare dove non si vede, di pensare l’inimmaginabile. Tutto ha un suo posto di diritto nel mondo magico e glitterato di Filippo Timi: dalle cose più piccole e inanimate, come un sasso, alle più belle. La sua umanità abbraccia tutto l’universo dando voce a chi una voce non l’ha mai avuta e questo dialogo continuo è insieme frizzante e sorprendente, poetico e nostalgico. Tutto si presta a più letture.
Il 13 febbraio la prima serata è per SKIANTO SANREMO ’67. In uno studio che ricostruisce quel Festival fatidico, si parte per un viaggio emozionale nel mondo festivaliero aprendo una nuova strada fatta di “se” e di “ma”. A fare da guida Pippo Baudo, una sorta di Virgilio che accompagna Filippo nel magico mondo del Festival, tra ricordi inediti e consigli. Non ci si attiene alla concatenazione dei fatti, ma la fantasia di Timi trascina lo spettatore in un mondo meraviglioso costruito su quello che sarebbe potuto essere e quello che potrebbe essere. Ecco allora che le canzoni, elaborate dal talento di Raphael Gualazzi - qui direttore musicale ed esecutore insieme con la sua band – vivono di nuova vita e creano panorami inediti che mescolano epoche diverse, passando da “Vita Spericolata” a “Non ho l’età” in un battito di ciglia. A dare nuova vita alle canzoni uno straordinario ventaglio di cantanti che si mettono alla prova cimentandosi con arrangiamenti arditi ed emozionali: Petra Magoni, Mario Biondi, China Moses, Simona Molinari, Marialuna Cipolla, Serena Brancale e lo stesso Gualazzi. Intorno a quest’ossatura musicale si muove la cifra di Filippo Timi fatta di poesia e di ironia insieme che si diverte a raccontare, incontrare ospiti, interpretare anche ciò che una voce non ha, ma che può fornire un punto di vista inedito del Festival come i fiori, muti – almeno fino ad ora - testimoni di vittorie e cadute, di trionfi e sconfitte e di tutto quel mondo magico che rappresenta Sanremo interpretati dallo stesso Timi e dalle amiche Iaia Forte e Marina Rocco che, insieme a Filippo danno voce ai fiori di Sanremo.
Con Skianto Fantastico Show - in onda in prima serata giovedì 20 febbraio su Rai3 -, lo scenario cambia notevolmente. Siamo negli anni 80, gli anni dei grandi show del sabato sera, dei balletti, dei costumi glitterati, dei colori forti. Ma al punto di vista di Timi si affianca quello di sua cugina Daniella - protagonista dello spettacolo teatrale Skianto -, “nata con la scatola cranica chiusa”: un mondo solo all’apparenza impenetrabile, ma che nasconde meraviglie, dove tutto può succedere e i personaggi della tv si mescolano con quelli reali per creare universi fantastici e comuni insieme. L’immaginario misterioso di Daniella ci aiuta a dare voce a tutto quello che ci circonda, aprire nuove dimensioni. I punti di vista si moltiplicano e l’impossibile diventa possibile. Tutto prende vita e, attraverso Timi e i suoi ospiti, scopriamo i pensieri e le emozioni delle Piccole Cose: dalle cianfrusaglie che dimentichiamo nei cassetti, ai sassi che distrattamente calciamo per strada. Ad interpretarle, oltre ad un gruppo di giovani attori, Paolo Calabresi e la splendida Lucia Mascino.
Anche qui la musica è sempre in pieno stile Skianto con miscele improbabili tra Scialpi e Edith Piaf, Heather Parisi e i Nirvana sapientemente gestiti dalla direzione musicale di Fabio Frizzi. Le canzoni sono interpretate da Petra Magoni che con la sua voce unica, dà nuovi significati alle melodie e naviga con sicurezza tra gli accostamenti azzardati in duetto con Timi e da sola. Canta e “danza” con Filippo in questo Skianto Fantastico anche Ornella Vanoni in una versione inedita. Anche Alba Parietti gioca con Filippo uscendo completamente dalla sua “comfort zone”. Torna sempre in vesti nuove e dissacranti Iaia Forte. Un mondo che merita una voce: “La voce di chi non ha voce”. Uno show articolato e assolutamente originale che alterna musica e balletti a monologhi, sketch, un caleidoscopio coloratissimo di personaggi e riflessioni sorprendenti che omaggiano e dissacrano insieme l’immaginario collettivo legato al mondo della tv. Due serate che sono innanzitutto due grandi show, una sorta di compendio fantastico del mondo di Filippo Timi ma anche in un certo senso della storia della televisione ricostruita tramite voci nuove e inaspettate, seguendo un filo emozionale.
Sempre il 13 febbraio - in concomitanza con la messa in onda tv - per Sugar esce SKIANTO, un progetto discografico che è il primo vero tributo completo al grande cantautore, polistrumentista ed attore italiano da parte di uno straordinario attore e artista contemporaneo. Filippo Timi reinterpreta i più grandi successi di Fred Buscaglione. Questa la tracklist completa del disco: Guarda che luna, Che bambola, Che notte, Fred’s Scat, Eri piccola così, Supermolleggiata, Ninna nanna del duro, Love in Portofino, Teresa non sparare, Porfirio Villarosa, Supermolleggiata (tip tap version).Dieci cover uniche prodotte da Massimo Martellotta (Calibro 35), che ha dato ad ogni canzone una vita nuova nel rispetto del meraviglioso materiale che aveva a disposizione.La musica di Buscaglione ha segnato un’epoca ed un passaggio sociale e culturale: dalla fase della ricostruzione postbellica al boom economico. Il suo linguaggio disincantato, brillante, ironico, divertente e anche un po’ folle, aveva il segno forte del cambiamento e rendeva la sua musica molto più intrigante dello scenario italiano di allora. Le sue canzoni parlavano per la prima volta e con ironia di "bulli e pupe", di New York e di Chicago, di duri spietati, ma sempre in balia delle donne e dell'alcool e dei vizi.Il personaggio di Fred è molto distante dall’immaginario sofferente e romantico della musica leggera italiana di quei tempi. Un po’ come i rapper di oggi: dissacranti, di rottura, che si esprimono in maniera molto più diretta e provocatoria. Il personaggio da duro di Fred è però solo una machera che nasconde una forte vulnerabilità che sfocia poi in brani come “Guarda Che Luna”.Sicuramente l’uscita di SKIANTO è un’occasione da non perdere per conoscere l’arte e il repertorio di questo nostro grandissimo artista, reinterpretato da un performer d’eccezione come Filippo Timi.
SKIANTO in tv è un programma di Filippo Timi, prodotto da Rai3 in collaborazione con Ballandi, scritto da Filippo Timi e Pamela Maffioli, con Rossella Rizzi e Federica Illuminati. La direzione artistica è di Filippo Timi. Le scene sono di Alessandra D’Ettore. La fotografia è di Marco Patino. La regia di Giovanni Caccamo. La direzione musicale di Raphael Gualazzi (Skianto Sanremo ’67) e Fabio Frizzi (Skianto Fantastico Show). I costumi sono di Simona Lavazza Direttore di produzione Alessandro Restini. A cura di Selma Al Mudarris e Cecilia Feriozzi. Produttore Esecutivo Rai Rita Russomanno. Produttore Esecutivo Ballandi Luca Catalano.